Chiarire il ruolo del Commissario alla Sanità e i poteri a lui concessi nella redazione del Piano operativo della rete ospedaliera. Con questo obiettivo il presidente della Regione Abruzzo e Commissario ad acta per la Sanità, Gianni Chiodi, ha chiesto e ottenuto un incontro che si è svolto oggi nella sede del ministero dell’Economia a Roma, con i tecnici del dicastero finanziario e con quelli della Salute.
Una richiesta inoltrata a seguito della decisione del Tar di annullare alcuni provvedimenti assunti dal Commissario, con particolare riferimento all’ospedale di Guardiagrele.
“Una questione delicatissima” ha detto Chiodi “sulla quale sarà necessario anche e soprattutto un intervento chiarificatorio di carattere politico”.
In due ore di confronto il Governatore, accompagnato dal sub commissario Giovanna Baraldi e dalla responsabile della direzione Sanità, Maria Crocco, ha illustrato i contenuti della sentenza del Tar che di fatto neutralizza gli effetti del Piano operativo della rete ospedaliera.
“La vicenda Abruzzo” ha spiegato “rischia di generare confusione e non poche incertezze anche verso le altre regioni sottoposte a regime commissariale in tema sanitario, che al termine della riunione sono rimaste tutte molto preoccupate”.
Dal punto di vista politico, “questa sentenza del Tar rischia di vanificare quanto di buono si è fatto finora in Abruzzo, una regione che nel giro di 12 mesi è riuscita a raggiungere quell’equilibrio finanziario costi/servizi che la Corte dei Conti ha chiesto a più riprese agli enti locali. Il Tar ha una sua visione in punto di diritto ma questa opinione per quanto autorevole e fondata ha l’effetto di riportare indietro l’Abruzzo di tantissimi anni”. Contro la sentenza del Tar la Regione si muoverà su un doppio binario: uno prettamente giudiziario con il ricorso al Consiglio di Stato, un altro politico-amministrativo per capire dal Governo gli effettivi poteri che sono in capo ai commissari sanitari. “Il governo” ha concluso Chiodi “studierà il da farsi ma non è una questione semplice, anche perché bisognerà vedere ogni legislazione regionale che ha affrontato il tema sanità. Rimane l’amaro in bocca nel vedere potenzialmente vanificati i risultati straordinari raggiunti finora in Abruzzo”.