L’Aquila, Cesare D’Alessandro (IdV): “Dove sono finiti i fondi per i Giovani aquilani?”

D_Alessandro_CesareL’Aquila. “Che fine hanno fatto i fondi che l’assessore Gatti voleva dare alla Fondazione privata Giovani per l’Abruzzo Onlus?” E’ quanto chiede il vice capogruppo regionale dell’IdV Cesare D’Alessandro.

Il riferimento è al tentativo di Paolo Gatti di far approvare la legge che istituiva la fondazione privata Giovani per l’Abruzzo.

“La fondazione” spiega D’Alessandro “avrebbe dovuto occuparsi, oltre che di elargire qualche compenso ai futuri amministratori, anche di realizzare a L’Aquila il primo Villaggio della Gioventù sponsorizzato dalla ministra Meloni. Un’operazione d’immagine più che di sostanza, voluta da Roma senza coinvolgere le istituzioni locali e non conoscendo le reali esigenze della giovane popolazione aquilana, tant’è che la stessa maggioranza di centrodestra, insospettita da tanta protervia, ha ritenuto di non dover approvare la proposta dell’assessore, che in quell’occasione fu bocciato su tutta la linea”.

Stando alle dichiarazioni del vice capogruppo IdV, l’assessore Gatti avrebbe voluto dare alla fondazione ben 2 milioni e 800mila euro, una somma destinata dal governo nazionale alle aree del cratere “e rastrellata a scapito di tutti gli interventi già previsti sul territorio regionale; in  più, dovevano aggiungersi anche le donazioni dei cittadini italiani e stranieri aderenti all’iniziativa di raccolta fondi promossa dal Ministero della Gioventù subito dopo il terremoto. Ad oggi, dopo quasi sei mesi dallo stop imposto alla proposta di Gatti, non è dato sapere che fine abbiano fatto quei 2 milioni e 800mila euro, più i fondi (ma quanti sono???) raccolti dal Ministero della Gioventù. Per questo, nella mia interrogazione urgente, ho chiesto a Chiodi e Gatti che fine faranno – o hanno già fatto – quei fondi, qual è l’importo delle donazioni del progetto Giovani per l’Abruzzo e perché non si sia ancora provveduto a destinarli a iniziative in favore dei giovani aquilani. Non vogliamo rischiare che qualcuno, nella confusione generale, possa destinarli altrove o rimandarli indietro. A Gatti, in particolare, chiediamo di non fare come quei bambini capricciosi, padroni della palla, che se la riportano a casa quando tutti gli altri non vogliono stare al loro gioco”.

 

La replica di Gatti. In rifermento alle dichiarazioni del consigliere regionale dell’Idv D’Alessandro sull’iter di attivazione del Villaggio della Gioventù dell’Aquila, finanziato con 2,8 milioni di euro di fondi messi a disposizione dal ministro della Gioventù Giorgia Meloni, interviene l’assessore regionale alle Politiche Sociali e Politiche Giovanili Paolo Gatti. ‘Registro con una certa meraviglia il comunicato scomposto del consigliere D’Alessandro. Mi preoccupa il fatto che l’esponente dell’IdV intervenga in modo così disinformato su un argomento importante e che da tempo vede l’intenso coordinamento delle Istituzioni regionali e del territorio, senza distinzione di colore politico. Ancora la settimana scorsa si è svolto a L’Aquila l’ennesimo e proficuo vertice istituzionale fra me, il presidente della Provincia Del Corvo, l’assessore comunale dell’Aquila Stefania Pezzopane, il vice presidente del Consiglio Regionale De Matteis e il capo dipartimento del Ministero della Gioventù. Stiamo lavorando alacremente e riteniamo di essere arrivati a buon punto per dare vita alla fase operativa del progetto. Del resto non sono stato insensibile alle istanze provenienti anche dal Consiglio Regionale di aprirmi al confronto con le Istituzioni del territorio per realizzare un’iniziativa importante e condivisa. Questa interlocuzione ha preso il tempo necessario, ma sta producendo i suoi frutti in un clima sereno e costruttivo. Spiace che D’Alessandro sia intervenuto così maldestramente, dimostrando di ignorare il lavoro che si sta facendo. La prossima volta s’informi prima di fare queste uscite grossolane. Evidentemente il nervosismo, comprensibile, in seno all’IdV, figlio della sonora bocciatura registrata nel fortino rosso di Colonnella dall’onorevole Di Stanislao, ha provocato disorientamento e una forte arrabbiatura agli esponenti di quel partito. E D’Alessandro ne è stato la prima illustre vittima”

 

 

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