Villa Pini, abbandonati i pazienti di Azienda Agricola. Ruffini: il caso alla commissione parlamentare d’inchiesta

claudio-ruffiniRipa Teatina. Nessuno vuole prendersi cura dei pazienti della struttura psicoriabilitativa denominata Azienda Agricola che ospita 35 pazienti psichiatrici. Nel contratto di affitto di Villa Pini, volturato al nuovo titolare “Casa di Cura Abano Terme polispecialistica e termale spa”, manca infatti  la struttura denominata “Azienda Agricola”, in territorio di Ripa Teatina. Dopo la revoca dell’accreditamento ad Azienda Agricola disposta dal Commissario ad acta Chiodi il destino per queste persone è sempre più grigio e pieno di incertezze.

“Ho presentato un’interrogazione al question time” spiega il consigliere Claudio Ruffini “ per chiedere al Presidente della Giunta regionale e Commissario alla Sanità come intende la Regione Abruzzo ricondurre la cura e la tutela di questi malati psichiatrici nell’ambito della regolare tutela e gestione del Servizio Sanitario regionale.” “La risposta del vice-Presidente Castiglione è stata insoddisfacente” aggiunge Ruffini, “in pratica dopo 45 giorni dal Decreto del Commissario ad acta ancora ci viene detto che la Asl di Lanciano-Vasto-Chieti sta formulando proposte operative per il ricollocamento dei suddetti pazienti e che il Direttore generale è in attesa del nulla osta da parte degli Organi competenti. In pratica i malati resteranno parcheggiati nella clinica senza sapere se vengono loro assicurate le necessarie cure mediche. Ringraziamo la Casa di cura di Abano Terme che con molta umanità continua ad ospitare i malati psichici.” Tutto questo avviene con il silenzio colpevole di Chiodi e della Baraldi la cui unica preoccupazione sembra essere tagliare l’assistenza e la spesa sanitaria a discapito di malati e cittadini abruzzesi. “Dopo la risposta ottenuta ho scritto una lettera al Direttore generale della Asl, al Presidente Chiodi e al Senatore Ignazio Marino, perché ritengo che vi sia un’interruzione di pubblico servizio nei confronti di soggetti affetti da gravi patologia psichiatriche a cui il Servizio Sanitario pubblico è obbligato a fornire prestazioni, rientrando questi servizi nei famosi Lea.” Se il problema non sarà affrontato in tempi rapidi, Ruffini investirà della problematica il senatore Ignazio Marino, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta della sanità.

 

 

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