Il ricorso dell’ARCI caccia nazionale, che si è rivolto al TAR Abruzzo per chiedere l’annullamento della sospensione del calendario venatorio già decisa in via cautelare in attesa della discussione collegiale sul merito fissata al 28 prossimo, è stato respinto.
L’apertura anticipata in Abruzzo resta dunque nei fatti vietata, così come richiesto dal WWF.
“Il WWF prende positivamente atto della decisione del TAR – commenta il responsabile regionale dell’associazione Luciano Di Tizio – nella convinzione che il rispetto delle regole e del buon senso sia un interesse anche del mondo venatorio. Cercare a ogni costo di allungare il periodo di caccia, anche quando mancano i presupposti tecnico-scientifici per farlo, significa voler considerare la fauna selvatica un trastullo per la minoranza dei cacciatori e non un patrimonio dell’intera collettività, da tutelare e salvaguardare, come impone la normativa europea e nazionale”.
“Ci attendevamo dal governo regionale oggi in carica – commenta il vice presidente del WWF Italia Dante Caserta – una maggiore attenzione nella gestione della caccia ma così non è stato: i metodi e le scelte continuano a essere quelli censurabili di sempre”.