Questa la dichiarazione dell’ex assessore regionale alle Politiche della Caccia e Consigliere regionale Mauro Febbo che spiega come ‘le dichiarazioni del Sig. Morelli non corrispondono alla realtà poiché, mentre oggi minaccia di andare al Consiglio di Stato sulla situazione venutasi a creare in Abruzzo, dimentica di dire che già ci era già stato nel 2013 sul calendario del 2012 dopo aver perso al Tar.
Quindi cosa andrebbe a fare o a dire? Mi dispiace rilevare che le altre associazioni siano cadute nel giochetto delle tre carte forse ignorando la sentenza. Entrando ancora nel merito delle dichiarazioni di Morelli bisogna sottolineare come lui ha sempre affermato che le relazioni tecniche erano invenzioni dei miei Uffici, che solo in Abruzzo succedono queste situazioni ed invece oggi lui che fa? Chiede, con un comunicato congiunto, dati e relazioni per riaprire la caccia. In tal modo non solo smentisce 10 anni di sue dichiarazioni e congetture ma lo fa minacciando di ricorrere al Consiglio di Stato. Ha proprio la memoria corta’.
‘Infatti Morelli si era già rivolto al Consiglio di Stato – ricorda Febbo – e precisamente nel 2013. Allego la sentenza del Tar (00719/2013) che precede quella confermativa di accoglienza dell’istanza del Wwf da parte dello stesso Consiglio di Stato e che la Fidc, col suo presidente Morelli, per ovvi motivi non cita mai.
Visto che noi, al contrario, abbiamo buona memoria e conserviamo le carte la citiamo: sentenza Consiglio di Stato 201304683 del 27/11/2013 , nella quale non solo Fidc perde sul tema della sospensiva cautelare attivata con un provvedimento monocratico del tutto simile a quello odierno, ma nella quale risiedono le motivazioni per le quali la mia struttura e uffici si dotarono di tecnici.
Figure tecniche con lo scopo di elaborare una puntuale relazione, proprio quelle relazioni da lui sempre definite inutili, da allegare al calendario venatorio finalizzata a giustificare il prelievo di specie e a giustificare i periodi di prelievo proprio in assenza del piano faunistico (seppur va rilevato che anche con il piano faunistico occorre sempre allegare al calendario i dati dell’anno prima ed i progetti gestionali in corso).
Quindi reputo grottesco che oggi proprio lui metta sullo stesso piano chi ha mandato i cacciatori a caccia senza problemi durante il mio assessorato e chi invece oggi, fidandosi solo di poche e confuse teorie, ha evitato le relazioni tecniche sulle specie cacciabili massacrando il mondo venatorio abruzzese.
Pertanto con quale coraggio Morelli rivendica la necessità del lavoro dei tecnici? Infine – conclude Febbo – dispiace constatare che l’attuale assessore regionale ha elaborato un calendario venatorio demolendo il buon lavoro svolto dalla struttura e dai tecnici in raccordo proprio con il mondo venatorio.
Pertanto spero vivamente che venga fatta chiarezza sia nel mondo venatorio sia all’interno della struttura regionale al fine di arrivare immediatamente alla riapertura della caccia’.