Pescara. ‘Abruzzo Sviluppo continua fare da padre padrone sulla gestione dei Fondi del Programma Operativo della Regione Abruzzo mentre attendiamo da mesi ancora l’approvazione, e quindi prendere contezza, del bilancio al 31.12.2015 della società in house.
Questa la denuncia sollevata dal Presidente della Commissione vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo.
‘E’ assurdo e paradossale – spiega FEBBO – che ad oggi 5 settembre senza un bilancio approvato la Regione continua con sfrontatezza ad affidare ad Abruzzo Sviluppo commesse milionarie come si evince dalla DGR n. 416 approvata il 29 giugno inerente servizi per l’assistenza tecnica per la preparazione, attuazione, sorveglianza e ispezione sia del Programma FERS (231.509.780,00) sia del FSE (142.503.150,00) per un costo di 7.207.824,00 per il primo e di 5.700.124,00 per il secondo.
Infatti come previsto dal Codice Civile le società in house devono approvare il Bilancio dell’esercizio precedente entro il 30 aprile o al massimo entro 30 giugno quando lo prevede lo statuto.
Nel caso della società di Abruzzo Sviluppo questo è previsto e inserito nell’art. 26 del proprio statuto dove viene esplicato come ‘Qualora particolari esigenze lo richiedano l’Assemblea ordinaria per l’approvazione del bilancio potrà essere convocata e potrà riunirsi entro centoventi giorni dalla chiusura dell’esercizio sociale ovvero entro centottanta giorni nei casi previsti dall’art.2364 sempre del codice civile.
In quest’ultimo caso peraltro gli amministratori devono segnalare nella loro relazione (o nella nota integrativa in caso di bilancio redatto in forma abbreviata) le ragioni della dilazione’.
Pertanto è palese a tutti che ad oggi, settembre 2016, ci troviamo abbondantemente fuori dai termini di legge previsti e, peggio ancora, non conosciamo i motivi di tale dilazione e ritardo visto che vi sono anche due mie lettere (datate il 12.07.2016 e 20.07.2016) di richiesta di copia del Bilancio e allegati, non abbiamo avuto alcuna risposta.
Ci sembra proprio assurdo concepire ulteriori affidamenti ad una società che oggi si trova senza un bilancio approvato e quindi in palese violazione del codice civile, e di questo chiederò contezza in opportuna Commissione di Vigilanza sia al Presidente Manuel De Monte che ai revisori dei conti prima delle eventuali doverose segnalazioni alle autorità competenti.
Purtroppo tutto ciò che accade intorno ad Abruzzo Sviluppo è sempre più oscuro ed avvolto da un mistero. Basta ricordare anche l’assurda vicenda dell’Expò. Infatti l’Expo di Milano ha chiuso i battenti il 31 ottobre 2015 , dopo quasi un anno, siamo ancora in trepidante attesa della rendicontazione delle spese sostenute sempre dal sottoscritto richieste.
A quasi un anno dalla fine della grande kermesse internazionale – aggiunge Febbo – la Regione Abruzzo non è riuscita a partorire questa benedetta rendicontazione e quindi a settembre 2016 gli abruzzesi non possono sapere come e dove sono stati spesi i fondi messi a disposizione di Abruzzo Sviluppo.
Questa situazione è ancora più assurda se pensiamo che nei giorni scorsi è già stato consegnato il rendiconto sulla gestione, il conto economico e lo stato patrimoniale della Expo spa. Pertanto – conclude Febbo – è conclamato che Abruzzo Sviluppo opera in maniera poco trasparente alla faccia della Regione facile e veloce sbandierata dal presidente D’Alfonso”.