L’Aquila. ‘Apprendiamo da un’intervista rilasciata oggi dall’AD di Autostrada dei Parchi Spa che il costo del mastodontico progetto per i buchi autostradali sarebbe lievitato a 6,5 miliardi di euro.
Peccato non poter consultare il Piano economico-finanziario dell’iniziativa che sta continuando a viaggiare tra L’Aquila e Roma su una corsia praticamente segreta.
Eravamo rimasti a “soli” 5,8 miliardi. Ormai abbiamo paura a fare nuove conferenze stampa sul progetto perché non vorremmo ulteriori aggravi di spesa. Oggi siamo arrivati alla “modesta” cifra di 13.000 miliardi delle vecchie lire.
Questi soggetti privati si permettono di parlare in questo modo solo perchè trattano dei soldi degli altri, visto che il costo ricadrebbe sui cittadini che, ricordiamo, devono ricorrere ad un servizio di tipo monopolistico come quello autostradale. Ci saranno tariffe capestro, senza considerare l’incredibile costo ambientale.
Su un quotidiano leggiamo invece dichiarazioni del Presidente della regione D’Alfonso che pare cascare letteralmente dalle nuvole, tanto da arrivare a dire che è il Ministero dei Trasporti a vagliare il progetto.
Dimentica di aver trasmesso di suo pugno un parere favorevole di massima senza aver garantito alcuna discussione pubblica e senza analisi di tipo ambientale. Un parere di cui si ignora l’esatta classificazione dal punto di vista amministrativo, visto che ci pare posizionarsi al di fuori di procedure dettate dalla Legge 241/90 sui procedimenti amministrativi.
Il Presidente ritiri tale atto contrario agli interessi degli abruzzesi’, dichiara in una nota il Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua.
Pettinari e Marcozzi (M5S): ‘Progetto in contrasto con le Direttive Europee e Leggi Statali’
“Sui progetti futuri Società Strada dei Parchi S.p.A del gruppo Toto, continua ad operare sugli organi di informazione locale un dibattito tendenzioso, che di fatto non ha ragione di essere in quanto le attuali norme comunitarie e quelle italiane escludono che il processo di adeguamento delle autostrade A24/A25 comporti la costruzione ex novo di costosissimi tratti diversi da quelli esistenti, senza ricorrere preventivamente alla rinegoziazione delle concessioni e quindi ad una nuova gara pubblica di affidamento”.
A documentare l’inattuazione del progetto sono i Consiglieri regionali del M5S, Domenico Pettinari e Sara Marcozzi.
“Persino il Ministro Delrio -continuano i 5 stelle- ha più volte fatto presente che la Società Strada dei Parchi S.p.A. non ha la titolarità per presentare un progetto di tale portata e che, in caso contrario, il Ministero per primo, e non la Regione, dovrebbe motivare la necessità di dover effettuare detti lavori, poi indire una gara pubblica e stipulare una nuova convenzione, valutando prima la sostenibilità del progetto in termini di impatto ambientale e finanziario, anche a tutela degli utenti viaggiatori.
“Malgrado i continui richiami alla corretta procedura, questa però non sembra essere di gradimento al Presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso. Il dubbio- scrivono i consiglieri del M5S – è che si voglia portare avanti il dibattito, anche sulla stampa, solo per giustificare qualche forzatura da parte del Governo regionale, sulle quali il M5S è già pronto a vigilare attentamente.
Infatti- continuano Pettinari e Marcozzi- non si comprende il perché tale progetto non sia stato ancora chiaramente respinto dal Governo centrale e dalla Regione Abruzzo.
Proprio in virtù del comma 183, dell’articolo 1, della Legge 24 dicembre 2012, n. 228, normativa riportata dalla stessa Regione Abruzzo nella Deliberazione 5 maggio 2015, n. 325 con la quale veniva presentato il progetto di Toto, viene disposto l’adeguamento delle autostrade A24 e A25 e che, nel caso la realizzazione dei lavori richiedano importi di entità tale da non permettere il permanere e/o il raggiungimento delle condizioni di equilibrio del piano economico finanziario di concessione nel periodo di durata della concessione stessa,
il Governo, fatta salva la preventiva verifica presso la Commissione europea della compatibilità comunitaria, rinegozia con il Gestore le condizioni della concessione anche al fine di evitare un incremento delle tariffe non sostenibile per l’utenza”.
“E’ chiaro- concludono i consiglieri M5S – come il principio con il quale sono state emanate queste disposizioni consista nel disporre che i collegamenti Autostradali, vengano messi a norma a tutela della sicurezza degli utenti viaggiatori, attraverso piccoli lavori di entità economica e non di stravolgimento dell’intera autostrada come previsto dal progetto di Toto con l’appoggio, sembrerebbe, del Presidente D’Alfonso, che prevede lavori per 5,7 miliardi di euro, presumibili aumenti sostanziale delle tariffe e un prolungamento della convenzione in essere con il Gestore per complessivi 45 anni, in totale contrasto con le Direttive Europee e dalle Leggi Statali in vigore in tema di trasparenza e libera concorrenza per la gestione dei beni di pubblica utilità.”
“ll M5S Abruzzese è pronto a interessare i colleghi alla Camera dei Deputati e al Parlamento Europeo, il Ministero competente e la Commissione Europea per chiedere la verifica della procedura adottata nell’affidamento di lavori di tale entità e di un’opera pubblica strategica come quella delle Autostrade A24 e A25”.
FIAB ABRUZZO-MOLISE: ‘INVECE DI ACCORCIARE AUTOSTRADA SI MIGLIORI FERROVIA PESCARA-ROMA’
Anche FIAB, la Federazione Italiana Amici della Bicicletta – Coordinamento Abruzzo-Molise – esprime la sua contrarietà alla modifica del tracciato autostradale Pescara-Roma.
“Un’opera faraonica, dai costi esorbitanti, che porterebbe più svantaggi, con danni ambientali enormi, che benefici, questi ultimi limitati, per lo più, al fatto di arrivare qualche minuto prima a destinazione in auto (oltre a quelli per il costruttore)”, dichiara il coordinatore interregionale Giancarlo Odoardi.
“Piuttosto – prosegue Odoardi – si investa finalmente sulla tratta ferroviaria Pescara-Roma, ottimizzando i tempi di percorrenza, modernizzando il materiale viaggiante e permettendo il trasporto delle biciclette sui convogli, in numero sufficiente per sviluppare una vera mobilità alternativa da e verso la capitale”.
“Non è possibile” aggiunge Odoardi“ che per prendere il treno in più di 5 biciclette si debbano inviare fax e telegrammi con richieste di autorizzazioni, come ordinariamente facciamo per le nostre escursioni, per allertare il personale e la filiera complessiva tecnologica di gestione del viaggio, da biglietteria, annunci e software vari, e poi ritrovarsi con disservizi per malintesi nella fornitura delle dotazioni strumentali. Quando non ci si sente dire spesso che “non si può fare” e quindi rinunciare al viaggio o all’escursione, come ci è ripetutamente capitato”.
Da tempo, inoltre, la FIAB, insieme ad altre associazioni del territorio, promuove la realizzazione di itinerari ciclabili di lungo raggio, che servano sia per il turismo che per gli spostamenti quotidiani. “La realizzazione di un percorso ciclabile protetto Pescara-Roma, lungo la Tiburtina, sembra un’utopia, ma in molti paesi europei le “superstrade” per le biciclette esistono già, e vedono migliaia di ciclisti utilizzarle per recarsi a lavoro, a scuola e per gli altri spostamenti quotidiani o per escursioni e soprattutto turismo.
Se si continua a ragionare in maniera autocentrica, investendo in nuove e ennesime strade, buone solo a spendere milioni di euro per risparmiare qualche minuto di percorrenza (minuti che, nel caso specifico, verrebbero poi ampiamente persi alla barriere di Roma o lungo il raccordo), non riusciremo mai ad essere una nazione moderna”.
WWF ITALIA: ‘Nuovo scempio minaccia la natura abruzzese’
Con il significativo titolo “Un nuovo scempio minaccia la natura abruzzese” l’homepage del sito WWF Italia (www.wwf.it) riporta con evidenza il comunicato diffuso ieri congiuntamente da WWF, Legambiente, Pro Natura, FAI, Italia Nostra, Marevivo e Archeoclub per denunciare l’assurdo progetto di rettifica del tracciato delle autostrade tra l’Abruzzo e Roma.
‘Un’opera che, semmai sciaguratamente dovesse essere autorizzata, a fronte di un risparmio nel tempo di percorrenza di pochi minuti, provocherebbe danni alla natura, al paesaggio e alla qualità della vita degli abruzzesi per chi sa quanti secoli a venire.
Il WWF e le altre associazioni che hanno firmato il comunicato metteranno in campo ogni possibile azione per fermare un simile scempio e chiedono ai cittadini tutti, ai politici che hanno a cuore l’interesse della collettività e a tutte le amministrazioni locali della regione di esprimere forte e chiaro il proprio dissenso’.