L’Aquila. Su proposta dell’assessore Silvio Paolucci, la Giunta regionale, presieduta da Giovanni Lolli, ha approvato oggi il “Piano di riqualificazione del Sistema Sanitario Abruzzese 2016-2018”: si tratta del primo adempimento della prevista procedura che porterà all’uscita dal commissariamento del sistema sanitario abruzzese.
Il Commissariamento della Regione Abruzzo era stato disposto con deliberazione del Consiglio dei Ministri dell’11 settembre 2008 e proseguito con le deliberazioni dell’11 dicembre 2009 e del 23 luglio 2014, a causa del mancato raggiungimento degli obiettivi individuati dal Piano di Rientro concordato con il Ministero della Salute e con il Ministero dell’Economia e Finanze (“Accordo per l’approvazione del Piano di Rientro di individuazione degli interventi per il perseguimento dell’equilibrio economico”).
Il provvedimento approvato oggi, atteso che con Decreto Commissariale n. 55 del 10/06/2016 è stato approvato il Piano di Riqualificazione del Servizio Sanitario Abruzzese 2016-2018 che ha accolto le osservazioni dei Ministeri, prende atto dello Stato patrimoniale 2015 da cui emerge la completa chiusura delle perdite di bilancio.
Prende atto, inoltre, delle valutazioni positive espresse dal tavolo di monitoraggio sul raggiungimento della soglia di adempienza in materia di erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), nonché del progressivo e continuo miglioramento verificatosi negli anni (valutazione critica con punteggio 120 nella griglia LEA 2009; valutazione con adempienza piena con punteggio 163 nella griglia LEA 2014).
Per tali motivazioni, la Giunta regionale ha approvato il Piano di riqualificazione del sistema sanitario abruzzese 2016-2018, già decretato con provvedimento commissariale n.55/2016. Il Piano sarà ora trasmesso al alla Struttura tecnica di monitoraggio, alla Conferenza Permanente per i rapporti Stato-Regioni, al Ministero dell’Economia e Finanze e al Ministero della Salute.
Successivamente, all’esito dell’approvazione con D.P.C.M. del Piano di riqualificazione del Sistema Sanitario Abruzzese, la Giunta Regionale, con proprio provvedimento, prenderà atto della cessazione del commissariamento e del passaggio dalla gestione straordinaria commissariale alla gestione ordinaria regionale, definendone le modalità.
“Oggi si è segnata una giornata storica per la sanità abruzzese: per la prima volta, dopo quasi 8 anni di commissariamento, la Giunta regionale si riappropria delle prerogative amministrative e programmatorie in un settore tanto delicato e importante per la salute dei cittadini”.
Così l’assessore alle politiche della salute, Silvio Paolucci, ha commentato l’adozione da parte della Giunta regionale del Piano di riqualificazione del Sistema Sanitario Abruzzese 2016-2018, già approvato con Decreto Commissariale n. 55 del 10/06/2016. “Si tratta del primo adempimento della prevista procedura che porterà all’uscita dal commissariamento del sistema sanitario abruzzese”.
Il Piano, ha spiegato Paolucci, prevede una serie di investimenti per la “salvaguardia della qualità che intendiamo offrire e implementare nei prossimi anni”. “Si tratta di un piano che cerca di elevare il know-how e l’esperienza degli operatori e tende a concentrare l’offerta ospedaliera, ma al tempo stesso mettendo in campo una rete di emergenza-urgenza in grado di dare risposte secondo i termini fissati dalla legge”.
“Il Piano si prefigge l’obiettivo di incrementare ulteriormente i livelli essenziali di assistenza (LEA) investendo sulla qualità dell’offerta, riducendo i tempi di risposta sulla rete di emergenza-urgenza e incrementando i servizi di prevenzione sul territorio”. Resta invariato il numero dei posti letto per acuti nel settore privato, mentre per i PL pubblici è previsto un leggerissimo incremento (9 unità).
CENTRODESTRA: ‘PIANO SANITARIO DA BLOCCARE’
A seguito dell’odierna conferenza stampa all’Emiciclo da parte dei Gruppi Consiliari di Centro-Destra, si riporta la seguente nota stampa: “Il Presidente D’Alfonso non può ignorare il voto del Consiglio regionale del 20 luglio scorso dove a maggioranza è stato approvato il documento presentato dal centrodestra che impegna il Commissario ad Acta a bloccare il Decreto 55 del 10 giugno 2016 recante ‘Piano di riqualificazione del servizio sanitario regionale’ da noi giudicato penalizzante e mortificante per cittadini e dannoso per l’intero sistema sanitario Abruzzese”.
Questa la denuncia dei Consiglieri regionali di centrodestra Mauro Febbo, Gianni Chiodi, Lorenzo Sospiri, Paolo Gatti, Emilio Iampieri, Mauro Di Dalmazio e Giorgio D’Ignazio nel corso di una conferenza stampa svoltasi questa mattina a L’Aquila prima dell’inizio dei lavori consiliari.
“Chiediamo – sottolineano gli esponenti di Forza Italia, Ncd e Abruzzo Futuro – che il documento approvato a maggioranza sia rispettato e reso immediatamente esecutivo come tutti gli altri atti approvati, affinché venga rispettata la volontà e l’autorevolezza dell’assise consiliare regionale.
Non accettiamo assolutamente l’arroganza e la sfrontatezza di questa maggioranza che ha visto il giorno dopo la bocciatura in Consiglio, come se nulla fosse successo, annunciare attraverso l’assessore alla sanità Paolucci una specifica delibera di giunta dove si mette insieme sia il Decreto numero 55 sia il nuovo Decreto n. 79 del 21 luglio 2016 recante il ‘Riordino della rete ospedaliera’, calpestando di fatto la dignità dei Consiglieri regionali e la funzione del Consiglio che rappresenta anche tutti cittadini abruzzesi.
Un atto che butta nel cestino l’approvazione del nostro documento nel corso di un’assise regionale dove la maggioranza si è letteralmente disgregata e frammentata bocciando di fatto la politica sanitaria del duo D’Alfonso-Paolucci.
Tutto il centrodestra e la minoranza non potranno rimanere impassibili e in silenzio di fronte all’arroganza di questo esecutivo poiché non accetteremo la violazione e lo sfregio delle regole e norme basilari dei lavori consiliari: infatti già nella seduta odierna chiederemo al Presidente Di Pangrazio di rendere efficace ed esecutivo il documento da noi preparato e approvato.
Invece se dovessimo capire che, sia il Presidente del Consiglio regionale sia il Presidente della Regione D’Alfonso, pensano di non prendere in considerazione la decisione del Consiglio regionale allora sarà scontro su tutta la linea: in aula si preparino alla battaglia perché da questo momento sarà muro contro muro, non gli permetteremo di approvare più una sola delibera.
Inoltre – rimarcano i Consiglieri regionali del centrodestra – ad oggi ancora non vediamo nessun atto ufficiale che indichi l’uscita dal commissariamento della nostra Regione ma solo annunci e proclami. Leggendo l’ultimo Decreto n.79 inerente il riordino della rete ospedaliera emerge chiaramente un quadro desolante e sconcertante poiché vengono smantellati interi nosocomi, senza chiarire qual è il modello di collaborazione pubblico-privato previsto nel Piano, definendo il contributo in termini di costi, volumi e tipologia di prestazioni.
Chiederemo conto anche dell’ennesima bugia dell’Assessore Paolucci che con un comunicato ufficiale, ripreso anche dai media, ha annunciato la delibera di recepimento del Decreto n. 55 ma la dichiarazione risulta falsa in quanto nessuna delibera di giunta è stata approvata né venerdì né sabato, quindi dovremmo presumere che nessuna tregua è stata siglata con i ribelli della maggioranza.
Anzi vorremmo capire perché la delibera di giunta non è stata approvata quando a presiedere c’era il Presidente D’Alfonso mentre oggi è stata convocata dal Vicepresidente Lolli una riunione straordinaria proprio per deliberare. Se ciò fosse vero è l’ennesima riprova che l’assenza di D’Alfonso al Consiglio del 20 non era un caso.
Infine – concludono Febbo, Chiodi, Sospiri, Gatti, Iampieri, Di Dalmazio e D’Ignazio – questo Piano non è stato mai presentato e discusso nei luoghi istituzionali deputati e l’azione fin qui intrapresa dal Commissario ad Acta ha portato alla chiusura di punti nascita, al declassamento di alcuni ospedali, a presidi ridotti a Punti di Primo Soccorso, ovvero postazioni medicalizzate del 118, al depotenziamento delle strutture delle aree interne, alla chiusura di molte guardie mediche e al sovraffollamento delle strutture esistenti”.