Crisi edilizia privata in Abruzzo, Cna: servono misure alternative

costruzioniPescara. In Abruzzo, oltre a quella pubblica, è in crisi anche l’edilizia privata. Lo afferma Cna Costruzioni regionale, citando i dati del Cresme, il Centro di ricerche economiche, sociologiche e di mercato: il prestigioso organismo ha infatti descritto lo stato di salute preoccupante dell’edilizia residenziale nel 2010, che in Abruzzo segna una flessione del 13,7% (per un volume medio di un milione e 945mila metri cubi) nelle realizzazione di nuove costruzioni rispetto all’anno precedente.

«Si tratta del calo più vistoso d’Italia, dell’unico a doppia cifra assieme al Molise  – osserva il responsabile regionale dell’associazione delle piccole imprese edili della Cna, Federico Scardecchia – e questo si traduce inevitabilmente in un riduzione dei fatturati e nella contrazione delle ore lavorate dagli addetti del settore».Leggendo le cifre nel dettaglio, tuttavia, occorre osservare come il vistoso calo del 2010 non abbia influito troppo sulla disponibilità media per abitante di volumi: 2,2 metri cubi pro-capite, ovvero la più alta d’Italia insieme a quello del Trentino Alto Adige. «Dobbiamo aspettarci un’ulteriore contrazione negli anni futuri – analizza Scardecchia – ed è difficile immaginare quando i valori torneranno positivi. Le imprese specializzate nella realizzazione di nuove costruzioni dovranno riconvertire la propria struttura aziendale, per essere in grado di intercettare le opportunità legate ai lavori di ristrutturazione, unico comparto in lieve crescita».Delle promesse del “Piano casa” messo a punto dal governo, a detta di Cna Costruzioni, resta in Abruzzo davvero ben poco: unica nota positiva è stata la riconferma delle detrazioni del 55% (il bonus per gli interventi di adeguamento ecologico), anche se l’effetto positivo degli incentivi viene ridotto dall’imposta alla fonte del 10%. «Un mercato delle costruzioni in flessione da tre anni, i cronici ritardi della pubblica amministrazione, le attese sulla ricostruzione dei territori terremotati – conclude Scardecchia – mettono in grave difficoltà le imprese abruzzesi, al punto di metterne a repentaglio la stessa sopravvivenza. In questa situazione, una buona proposta potrebbe essere, nel caso in cui fosse approvata, quella in discussione alla commissione Ambiente della Camera: un mutuo a tasso zero sulle ristrutturazioni energetiche delle abitazioni, con un massimale per intervento di 30mila euro. Sarebbe la svolta per un genere di interventi che garantisce non solo fatturati alle imprese, ma anche qualità del costruito e riduzione delle emissioni di  Co²».

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