Sono sette le candidature presentate all’Agenzia del Demanio da parte di primari operatori di mercato che si contendono l’affidamento del servizio tecnico-specialistico di attuazione del Programma Abruzzo. Il progetto è finalizzato alla valorizzazione, razionalizzazione e dismissione di 112 immobili pubblici nella regione.
Nello specifico, il bando ha un valore totale di 204.000 euro e prevede la realizzazione di uno studio di fattibilità per il portafoglio immobiliare che comprende immobili distribuiti su tutto il territorio abruzzese, molti già inseriti in iniziative come Proposta Immobili, Valore Paese-Dimore, federalismo demaniale, federalismo demaniale culturale.
Alla gara hanno partecipato raggruppamenti di impresa e società da Roma, Milano, Padova, Bologna e L’Aquila, a testimonianza dell’interesse suscitato a livello nazionale dal progetto ideato dall’Agenzia del Demanio e dalla Regione Abruzzo. Al termine delle verifiche amministrative si passerà alla valutazione delle offerte tecniche ed economiche, per poter aggiudicare il servizio nei prossimi mesi ed entrare così nel vivo dell’ambizioso progetto.
Il Programma Abruzzo è un’operazione di asset management che ha preso il via con la firma dell’Accordo Quadro del 22 dicembre scorso tra il Direttore Generale dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, e il Presidente della Regione Abruzzo,Luciano D’Alfonso. La finalità del progetto, primo esempio in Italia, è di favorire iniziative virtuose di partenariato pubblico–privato per la gestione e lo sviluppo innovativo dei patrimoni immobiliari pubblici. L’intesa si propone di generare risorse finanziarie per gli Enti territoriali, e più in generale, di rilanciare le economie locali in un’ottica di una nuova cultura d’impresa orientata ai temi della conservazione, del recupero e del riuso, dell’eco-compatibilità, dell’efficientamento energetico, della sostenibilità ambientale.
Il portafoglio immobiliare comprende 8 beni di proprietà dello Stato, 10 di proprietà della Regione, 37 di proprietà delle Province, 40 di proprietà dei Comuni, 16 di proprietà delle Asl e 1 di proprietà dell’Università degli Studi dell’Aquila.