L’Aquila.A poche ore dal tavolo di monitoraggio che ha sancito l’uscita dell’Abruzzo dal commissariamento della Sanità dopo nove anni, la maggioranza di centrosinistra va sotto nel Consiglio regionale straordinario convocato a palazzo dell’Emiciclo per discutere il piano sanitario di riorganizzazione. Un documento del centrodestra è passato a maggioranza per un solo voto di scarto, 14 sì e 13 no.
Determinante per l’approvazione è risultato il voto favorevole del consigliere di Centro democratico Maurizio Di Nicola, presidente della Prima Commissione consiliare (Bilancio), che si è schierato con le minoranze. Destino simile ha avuto il documento del Movimento 5 stelle, respinto, ma con votazione in pareggio, 13 a 13: in questo caso Di Nicola è uscito dall’aula. A quel punto, dopo aver capito di non avere i numeri, il centrosinistra ha deciso di ritirare il proprio documento.
“Oggi il Governo D’Alfonso ha dimostrato di non avere più i numeri per governare. Il consiglio regionale infatti approva un documento dell’opposizione perché mancano i voti della maggioranza”.
E’ il commento del Movimento 5 Stelle Abruzzo, definendola “Una pessima figura già annunciata dall’assenza in aula del Presidente D’Alfonso che ha preferito stare nelle stanze romane piuttosto che venire in Abruzzo a presiedere un consiglio straordinario sulla sanità”.
“Una mancanza di rispetto gravissima per il territorio” commentano ancora i 5 stelle “un territorio di cui evidentemente non hanno più il polso ed i numeri.
“Le opposizioni hanno presentato due documenti entrambi richiedenti il ritiro del piano regionale sanitario proposto dalla maggioranza. L’Abruzzo – continuano i 5 stelle – non merita di essere trasformato in una macelleria sociale da una politica sanitaria cieca che non guarda alle esigenze dei cittadini e che vede i pazienti abruzzesi come meri numeri”.
“La maggioranza dopo questa grave sconfitta è stata costretta a ritirare il proprio documento perché certi di vederlo bocciato dall’opposizione che invece in aula ha presieduto con costanza e fino alla fine”, conclude il M5S.
“In occasione di una seduta cosi’ importante per la nostra regione è assolutamente vergognosa l’assenza del presidente D’Alfonso. Vogliamo ricordare che il Consiglio e’ stato convocato secondo le indicazioni del presidente della giunta, nonché presidente ad acta della sanità ma oggi ha preferito non confrontarsi su ospedali chiusi e declassati. Il suo comportamento è sfrontato, maleducato e presuntuoso. E’ una cosa inaccettabile e mai successa prima: il presidente Chiodi non si era mai sottratto a un Consiglio regionale seppur i toni a volte fossero duri e infuocati”.
E’ quanto dichiarano in una nota i consiglieri regionali di centrodestra, Forza Italia, Abruzzo Futuro e Ncd, che nel corso della seduta straordinaria del Consiglio regionale, avente per oggetto il Decreto n.55/2016 del Commissario ad Acta sul Piano di riqualificazione del servizio sanitario regionale 2016 – 2018. Gli stessi hanno presentato un documento “contro i tagli senza senso del centrosinistra che di fatto determinano una vera e propria macelleria sociale. E che ci siano problemi in maggioranza lo si denota dall’assenza del Presidente della V Commissione Sanità, Mario Olivieri, non un consigliere qualunque della maggioranza e sottolineato dal documento della maggioranza sottoscritto da soli 11 consiglieri”.
Con il documento, si impegna il Consiglio Regionale, il presidente della Giunta regionale, nonché Commissario ad Acta per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario: “a ritirare il Decreto n. 55 del 10 giugno 2016 recante ‘Piano di riqualificazione del servizio sanitario regionale 2016 – 2018’; a far conoscere all’Assise regionale la definitiva articolazione della rete ospedaliera abruzzese;a spiegare le ragioni reali che hanno indotto a compiere scelte che penalizzeranno inevitabilmente il sistema sanitario abruzzese; a dettagliare il ‘modello di collaborazione pubblico-privato in cui sia definito il contributo in termini di volumi e tipologia di prestazioni’ di cui alla pagina 24 del documento”.
“Pur comprendendo la necessita’ di una riorganizzazione più efficiente e di qualità della rete ospedaliera – spiegano i consiglieri del centrodestra – non si possono condividere le scelte operate dal Commissario D’Alfonso sia sul piano del metodo sia del merito. Sarebbe stato necessario un confronto serio e costruttivo non solo all’interno della stessa maggioranza di Governo ma tra la maggioranza e le forze di opposizione e tra la maggioranza e i rappresentanti dei territori. Un confronto serio sul tema pero’ non si e’ mai avuto. L’azione fino ad ora intrapresa da parte del Commissario ad Acta – prosegue il centrodestra – ha portato alla chiusura dei punti nascita, al declassamento di alcuni ospedali, a presidi ridotti a Punti di Primo Soccorso, ovvero postazioni medicalizzate del 118, al depotenziamento delle strutture delle aree interne, alla chiusura di molte guardie mediche e al sovraffollamento delle strutture esistenti. Leggendo il Piano – osservano infine i consiglieri – appare evidente che alcuni territori ne usciranno depauperati nell’offerta sanitaria e soprattutto si andranno a perdere grandi eccellenze che non faranno altro che alimentare una sempre piu’ consistente mobilita’ passiva”.
CONSIGLIO REGIONALE SULLA SANITÀ’ ABRUZZESE, MAGGIORANZA SOTTO MA ‘ASSENZE GIUSTIFICATE’
“Avevo comunicato da tempo la mia impossibilità a partecipare al consiglio straordinario, sia al Capogruppo Sandro Mariani, sia al Presidente del Consiglio, sia e soprattutto al Presidente Luciano D’Alfonso, a causa di impegni familiari urgenti e non rinviabili. Forse in 11 anni si è trattato della mia prima assenza in Consiglio regionale. Che senso ha un deliberato approvato dal Consiglio quando mancano per motivi istituzionali il Presidente D’Alfonso e per dichiarati motivi personali il sottoscritto ? Se avessi da dire contro lo direi pubblicamente; al contrario, sostengo l’azione dell’assessore alla sanità Silvio Paolucci. Io nella mia vita non ho mai organizzato assenze strategiche e imboscate”, è il commento di Camillo D’Alessandro, consigliere regionale del Partito Democratico.
“L’esito del voto nella seduta odierna del Consiglio regionale è stato determinato unicamente da tre assenze giustificate: quella del Presidente Luciano D’Alfonso, impegnato a Roma in una importante riunione con il Sottosegretario alla Presidenza Luca Lotti per iscrivere all’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri l’uscita della Regione Abruzzo dal commissariamento della sanità, quella dell’assessore Andrea Gerosolimo, impegnato per un’emergenza del suo assessorato, e quella di Camillo D’Alessandro, dovuta a motivi familiari urgenti e non rinviabili. Senza queste assenze sarebbe stata una normale seduta con una delle 500 delibere normalmente votate, pur riconoscendo al tema della riorganizzazione sanitaria sul territorio un argomento di elevata sensibilità politica”, ha aggiunto Giovanni Lolli, vicepresidente della Giunta regionale.
CONSIGLIO REGIONALE SULLA SANITÀ’ ABRUZZESE, MAZZOCCA CHIEDE VERIFICA DI MAGGIORANZA
Venti di crisi sulla maggioranza di centrosinistra che governa la Regione Abruzzo, dopo che la coalizione è andata sotto nel Consiglio straordinario sulla sanità nel quale è stato approvato, grazie al voto del consigliere regionale di Centro Democratico Maurizio Di Nicola e alle assenze di sette dei 18 componenti del centrosinistra, un documento del centrodestra.
Durante la discussione il capogruppo di Sel, Mario Mazzocca, sottosegretario alla presidenza della Giunta, ha annunciato l’esigenza di “una verifica, alla luce dell’assenza della maggioranza”. “Non è la prima volta che accade, è l’ultima volta che mi sento vincolato, o si ricostituisce oppure si va alle elezioni – ha detto ancora l’ex assessore il quale ha sottolineato che la sua critica non riguarda la sanità, ma la generale attività del centrosinistra. Nel merito della discussione che, nella seconda parte della seduta straordinaria, ha riguardato l’ipotesi di project financing sulla realizzazione dell’ospedale Chieti-Pescara, da affidare al gruppo Maltauro, Mazzocca ha ufficializzato la sua contrarietà. Nel sottolineare l’assenza di D’Alfonso, D’Alessandro e altri, Mazzocca ha ringraziato Paolucci, il vice presidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, e altri assessori, per “aver messo la faccia in una giornata negativa come quella di oggi”. In tal senso, l’assessore regionale Silvio Paolucci, nel ribadire di non capire il perché parte della maggioranza di centrosinistra e le opposizioni non siano d’accordo sulla delibera di project, ha spiegato che con l’uscita dal commissariamento “si azzerano tutte le procedure di project con ogni azione assoggettata alle norme sul codice degli appalti.
Paolucci è apparso frastornato per le sette assenze sul banco della maggioranza, tra cui quelle del presidente della Regione e commissario per la sanità, Luciano D’Alfonso, arrivato a fine lavori, e del consigliere regionale Pd Camillo D’Alessandro. “Paolucci è stato punito da D’Alfonso e D’Alessandro che lo hanno lasciato solo” ha attaccato in aula il consigliere di Forza Italia Mauro Febbo, presidente della commissione di Vigilanza. A fine lavori è cominciata, ed è ancora in corso, una riunione di maggioranza alla presenza di D’Alfonso.