Pescara. Consiglio regionale, tenuto oggi in forma straordinaria nella sala consiliare del Comune di Pescara, per discutere la programmazione delle politiche sociali abruzzesi dopo la richiesta di una risoluzione urgente avanzata dalla consigliera Pd Marinella Sclocco. Sala gremita da cooperative, assistenti sociali, gruppi sindacali e disabili, soggetti incontro ai quali va l’ordine del giorno mosso dalle opposizioni. Prodotto un documento che impegna l’Assise ad un tavolo tecnico trasversale e allargato alle parti coinvolte per accelerare il raggiungimento dell’integrazione socio-sanitaria e assicurare i fondi per l’assistenza.
Dopo la presentazione di una legge quadro sul sociale avanzata dal Pd regionale ad ottobre 2010 “ignorata” dalla Giunta regionale, Marinella Sclocco è arrivata a richiedere la convocazione straordinaria del massimo Consiglio abruzzese per chiedere pubblicamente all’assessore Gatti, alla vigilia dell’inizio dell’iter esecutivo del Piano sociale, maggiori garanzie per disabili, giovani, anziani e tutte quelle classi bisognose di aiuti socio-assistenziali. “Un attuale sistema di servizi senza fondamenta solide”, l’ha definito in aula la Sclocco a causa della mancanza di una Legge quadro, “del quale cambiano le priorità insieme agli assessori di turno”.
“L’Abruzzo è arretrato”, ha proseguito la Sclocco nel suo intervento, “con una legge sulla famiglia risalente al 1995, una sul volontariato del 1993, senza una legge adeguata sulla disabilità, senza né legge né volontà che si occupi di disoccupazione giovanile”, rimproverando poi, “la Giunta di aver presentato un disegno di legge sulle Ipab escludendole dal sistema dei servizi dei Comuni e degli ambiti, relegando alle associazioni un ruolo puramente decorativo”. Critiche che arrivano in un momento di particolare crisi per il settore, con i Comuni in forte difficoltà a mantenere in piedi i servizi e le associazioni, senza più fondi, in forte difficoltà a portare avanti le proprie attività; con l’unico risultato negativo per i cittadini bisognosi, orfani di un’assistenza dovuta.
Punto chiave della proposta di ottobre del Pd è l’integrazione socio-sanitaria, “priorità strategica della programmazione regionale e condizione indispensabile per riuscire a dare risposta ai bisogni complessi di assistenza”, da raggiungere attraverso l’approvazione del redigendo Testo Unico del Welfare d’Abruzzo. Richieste aggiuntive sono quella della coincidenza degli ambiti sociali con i distretti sanitari e un’attenzione centrale per la difficile situazione aquilana post-sisma “con una decuplicazione delle ore di cassa integrazione, 15mila disoccupati e 4mila richieste di indennizzo per attività cessate a causa del terremoto”.
L’assessore Gatti ha, grosso modo, ammesso le lacune e i ritardi del Piano sociale, ribadendo però “che ai 90 milioni già previsti, si sono aggiunti 25 milioni dal Fondo Sociale Europeo, per far fronte all’esiguità attuale delle risorse nazionali e regionali”. Gatti ha inoltre contestato vari punti: “Abbiamo cercato di accontentare tutte le parti sociali e nella fase di concertazione abbiamo accolto decine di proposte e suggerimenti”, ha detto all’aula, ha smentito le accuse di un “fondo per le autosufficienze azzerato” annunciandone la discussione all’interno del decreto ‘milleproroghe’, ha esaltato come “fiore all’occhiello della Giunta” l’assistenza educativa ai disabili nelle scuole “negando ai Comuni di diminuire il servizio”, ha anticipato la prossima presentazione di un progetto per l’occupazione giovanile.
Sull’onda della più ampia condivisione, la seduta è stata sospesa per permettere la partecipazione di alcuni parti sociali (tra le quali la Cgil rappresentata da Angela Scottu), alla stesura di un documento condiviso, approvato all’unanimità dal Consiglio, risultato ultimo della seduta straordinaria: per alcuni un nulla di fatto, per altri l’inizio di un cammino. Così recita il documento che impegna il Consiglio regionale: “ad approvare il Testo Unico del Welfare d’Abruzzo, considerando nel suo interno la norma a tutela della vita indipendente; ad istituire un tavolo permanente tra il Presidente della Regione abruzzo in qualità di Commissario ad acta, l’assessore al Sociale e l’assessore al Bilancio con le parti sociali, il Presidente della 5° Commissione ed una rappresentanza della maggioranza e dell’opposizione […] per il raggiungimento dell’integrazione socio-sanitaria; assicurare tempi certi nel trasferimento dei fondi per i piani di zona, assicurando quindi continuità assistenziale del rapporto utente/operatore”.
Daniele Galli