Rimpasto Giunta Regionale, per l’opposizione “la montagna ha partorito un topolino”

paolucci_silvio“Mesi di litigi, veti incrociati, interviste, decisioni sbagliate stanno facendo precipitare la sanità pubblica giorno dopo giorno. Questo rimpasto lunghissimo, oltre sei mesi, da prima Repubblica, necessario solo a soddisfare i notabili e le correnti del Pdl, sta costando agli abruzzesi un prezzo troppo alto, tanto più se la sanità resterà nelle mani di Chiodi che invece dovrebbe essere rimosso dal governo vista l’incapacità di esercitare il ruolo di commissario”. Ad affermarlo è il segretario regionale del Pd Silvio Paolucci.

“Chiodi se l’è presa comoda” aggiunge “alzando le spalle di fronte alle lunghe liste d’attesa, ai reparti che chiudono, alle sentenze della magistratura che smantellano il suo Piano di riordino deciso nel chiuso della sua stanza. Nell’agenda del presidente-commissario i problemi quotidiani di questa regione vengono dopo le alchimie di palazzo e gli equilibri di potere. L’Abruzzo avrebbe almeno bisogno di condizioni politiche minime: un presidente che faccia il presidente rispettando le regole, un assessore a tempo pieno, una giunta al completo. Questo centrodestra non è in grado neppure di garantire il minimo funzionamento. Alla fine, dopo oltre sei mesi di triste spettacolo nel caos della sanità, nel pieno dell’emergenza rifiuti, senza nessun protagonismo sulle sfide relative a ricostruzione e vertenza Abruzzo con le emblematiche crisi industriali di questi giorni, le scelte effettuate sono modeste e nessuno comprende perche ci sono voluti tutti questi mesi. Insomma la montagna ha prodotto un topolino”.

 

alfonso_mascitelliUn vero e proprio “fallimento politico”, invece, lo definisce il senatore Alfonso Mascitelli, segretario regionale dell’Italia dei Valori. “Non c’è bisogno di ricordare la cronologia dei fatti. Due assessori costretti alle dimissioni per vicende giudiziarie; un consigliere regionale di maggioranza indagato con gravi accuse; il capogruppo del Pdl promosso ad assessore dopo che per mesi ha espresso liberamente il suo dissenso da scelte che non condivideva; il gruppo Fli con un piede dentro e uno fuori dalla maggioranza; la delega alla sanità che resta in capo a Chiodi nonostante i suoi ripetuti insuccessi, documentati da una proliferazione gravissima di disservizi. E in ultimo la annunciata nomina di Venturoni a capogruppo è la scelta  finale di Ponzio Pilato che non ha avuto neppure la coerenza e il coraggio di riammetterlo nella squadra di giunta, per paura che facesse altri danni. Chiodi sa bene che in politica cambiando l’ordine dei fattori il prodotto non cambia e il prodotto che è stato propinato agli abruzzesi è l’ennesima pezza che continuerà a rinviare la risoluzione dei problemi veri”.

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