“In questo modo” spiega Caporale “si contravviene alle norme dell’articolo 3 della Legge regionale 29/76 , che assicurano le forniture di cancelleria. Noto anche che questo rifiuto, ad oggi, non è sostenuto da nessun atto deliberativo dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio o da atti dirigenziali. Che la politica nei decenni passati si sia allargata in termini di spreco delle risorse e occupazione di spazi pubblici è fuori discussione. Maggior risparmio si sarebbe avuto se anche i grandi Gruppi avessero subito lo stesso trattamento e se magari fosse stata dismessa qualche auto blu con relativo lampeggiante. Ma la dittatura della maggioranza è un pericolo sempre in agguato. Il rifiuto di fornire oggetti di cancelleria, al di là del danno materiale che provoca ai piccoli Gruppi, è quasi paradigmatico dell’idea di democrazia che rischia di diventare sempre più senso comune nel nostro Paese”.
Caporale ricorda, inoltre, che “in questa legislatura l’iniziativa legislativa dei consiglieri e dei Gruppi è azzerata a causa del mancato rifinanziamento per il terzo anno consecutivo dei capitoli dei fondi globali. Allora lasciateci almeno svolgere l’attività di controllo e diffonderla al fine di assicurare la conoscenza e possibilmente la partecipazione dei cittadini alla vita politica e istituzionale della nostra Regione. Ma forse l’appello è vano perché in fondo è proprio questo principio che in tutti i modi e in tutte le sedi del fare-lavorare-decidere si cerca di colpire”.