E’ stato osservato, tuttavia, che la pianta tende ad invadere anche i pascoli naturali, alterando, con le sue folte fioriture gialle, sia l’ecosistema sia il paesaggio.
L’Ente Parco Gran Sasso Laga è il primo in Italia ad avere intrapreso, già da alcuni anni, delle azioni concrete per il contenimento della specie. La pianta, infatti, contiene degli alcaloidi tossici che potrebbero ritrovarsi nel latte e nel miele.
Il Parco, pertanto, ha inteso contrastarne tempestivamente la diffusione, prima che diventi un problema per l’economia agro pastorale del territorio, mantenendo il più possibile integre salubrità e sicurezza dei prodotti dell’area protetta.
Gli scorsi anni, grazie ad un finanziamento del Ministero dell’Ambiente, è stata effettuata l’estirpazione su circa 250 ettari di territorio, oltre a una sperimentazione con l’utilizzo di erbicidi in determinate aree. Ad una prima verifica, l’azione è risultata estremamente efficace e ciò fa ben sperare nel buon esito della campagna intrapresa. Sono stati, inoltre, realizzati un protocollo di contenimento, una capillare campagna di informazione ed un primo controllo di prodotti alimentari potenzialmente a rischio finalizzato alla messa a punto di un programma di monitoraggio.
Per tali ragioni l’Ente ritiene importante continuare a mantenere desta l’attenzione e sensibilizzare i cittadini del Parco, ai quali anche quest’anno si raccomanda, in via cautelativa, di osservare alcune norme di comportamento: controllare che il fieno somministrato al bestiame non contenga senecio, evitare di far pascolare il bestiame su pascoli invasi da senecio, evitare di posizionare arnie molto vicine ad aree ad alta concentrazione di senecio, evitare il transito di pecore in aree con senecio in fase di fruttificazione (da luglio a novembre), effettuare gli sfalci per la manutenzione di aree verdi prima della fruttificazione (entro giugno) e, se possibile sradicare le piante di senecio, facendo attenzione ad asportare anche la radice e lasciandole ad essiccare in loco.
Sul sito del Parco (http://www.gransassolagapark.it/pagina.php?id=334) sono disponibili approfondimenti , immagini e risultati delle passate campagne di contenimento, Per ulteriori informazioni o segnalazioni, si può contattare la responsabile del progetto Dott.ssa Daniela Tinti presso il Centro Ricerche Floristiche dell’Appennino (0862 899025).