Un tavolo politico con gli assessori regionali alla Protezione civile, ai Lavori pubblici ed al Turismo per fare fronte comune sulla difesa della costa. È la richiesta che Fiba-Confesercenti ha inoltrato questa mattina al tavolo tecnico convocato presso la Regione Abruzzo per decidere il da farsi sulla delicata vicenda della difesa della costa.
“All’inizio del 2000” spiegano il presidente di Fiba-Confesercenti Antonio La Torre ed il coordinatore Ciro Gorilla “i fronti aperti erano meno di 10 e la cifra ipotizzata per sanare tutte le ferite era di 98 milioni di euro: oggi siamo quasi a quota 20 fronti aperti e la cifra è lievitata a 150 milioni. Per questo ribadiamo che è necessario un intervento consistente. A nostro giudizio per non disperdere le energie in piccoli interventi di ripascimento vanno prima realizzate delle barriere rigide di difesa, parallele o perpendicolari alla costa, ed in un secondo momento procedere al ripascimento. Solo così si eviterà che ad ogni mareggiata si presenterà lo stesso problema”.
Urge comunque, secondo Fiba-Confesercenti, la convocazione di un tavolo politico per affrontare in maniera organica il problema: “Ogni singolo euro investito nella difesa del mare” si legge ancora nella nota “produce una ricchezza per la collettività di 6 euro fra tasse e canone demaniale. Non chiediamo di gettare risorse a mare ma di affrontare economicamente e politicamente la difesa di un bene capace di produrre reddito, occupazione e gettito fiscale”.
I fronti più gravi dell’erosione sono Alba Adriatica (foce Vibrata e via Trieste), Silvi Marina (Piomba e Villaggio del Fanciullo), Rocca San Giovanni, Casalbordino (nord e sud), Ortona (Lido Riccio e zona Foro), Fossacesia, Pescara (Villaggio Alcyone), Francavilla al Mare (zona nord e zona “porto”), Giulianova (Lungomare Rodi), Martinsicuro.