Innovazione, istruzione e capacità d’impresa del singolo. Sono questi gli obiettivi del nuovo programma della Regione Abruzzo relativo al Piano operativo del Fondo sociale europeo relativo al triennio 2009-2011. L’iniziativa è stata presentata oggi a Pescara dall’assessore regionale alle Politiche del Lavoro Paolo Gatti e dal presidente della Regione Gianni Chiodi, che hanno avuto modo anche di dibattere sulle prospettive economiche e di crescita dell’Abruzzo per i prossimi anni.
Sul piatto dei finanziamenti ci sono 134 milioni di euro che finanzieranno 23 progetti che partono dal mondo del lavoro per arrivare al sociale, alla formazione, all’istruzione, alla ricerca e all’innovazione. “Si tratta di un’opportunità importante per tutto il sistema Abruzzo” ha detto Gatti. “Con questo programma noi vogliamo raggiungere due obiettivi: uno, più immediato legato alla terapia d’urto per far fronte alle difficoltà di oggi legate soprattutto all’occupazione; un altro, di più ampio respiro, legato alla possibilità di dare e creare nuove opportunità di crescita, di costruire cioè un futuro migliore con opportunità migliori. E su questo fronte ci sono progetti interessanti a cominciare dalla scuola. Un’attenzione particolare è stata poi riservata all’inclusione sociale per la quale all’interno del programma sono stati previsti 25 milioni di euro”.
L’assessore ha poi fatto il punto sullo stato del Piano operativo del Fondo sociale europeo, “che fino a qualche anno fa era a rischio di disimpegno automatico con la restituzione all’Unione europea dei fondi non spesi”. Negli ultimi anni, “la tendenza è stata invertita e siamo riusciti a spendere bene quello che ci era stato assegnato evitando in questo modo il disimpegno”. Anche su quest’ultimo programma elaborato dagli uffici dell’assessorato al Lavoro “ci sono elementi di novità, a cominciare dal fatto che esso è nato con il contributo delle parti sociali, delle maggioranza e delle opposizioni consiliari. Su una dotazione finanziaria di 134 milioni, abbiamo scelto di non finanziare 134 progetti, evitando in questo modo la pratica dei finanziamenti a pioggia, ma abbiamo concentrato le nostre attenzioni su 23 progetti proprio perché vogliamo che le opportunità che eventualmente si creeranno da questi progetti potranno essere durature”. In questo senso, consensi alla politica della Regione Abruzzo sono arrivati anche da Gianni Bocchieri, Capo della segreteria tecnica del ministero della Pubblica istruzione, il quale ha confermato che “la linea della Regione coincide con gli obiettivi del ministero in quanto si ritiene importante concentrare le risorse su un numero di progetti limitato ma utili”. Al seminario è intervenuto anche il governatore Gianni Chiodi, il quale ha dichiarato che “i 134 milioni rappresentano una grande opportunità per la nostra regione soprattutto sul piano del lavoro e della coesione sociale ed economica. Stiamo affrontando un cambiamento radicale del modo di fare politica, e in questo ambito, soprattutto in un momento di crisi generalizzata, occorre rigore per la gestione delle risorse. Bisogna ripensare un nuovo modello di welfare. Un welfare meritrocratico che deve puntare a premiare le capacità e non il privilegio di pochi. L’obiettivo della crescita non può prescindere però dalla competitività. Per questo occorre una rottura netta con il passato. In un momento difficile a livello nazionale, ed ancor di più per l’Abruzzo, bisogna far ricorso alla compartecipazione politica e a quella comunità di intenti di tutte le componenti. Prima c’era la concertazione. Oggi è diverso perchè dobbiamo guardare al futuro mettendo in campo i giovani e dunque il futuro della nostra Regione”.
Il presidente della Regione ha fatto poi riferimento alla situazione attuale, senza però mancare di rimarcare i primi segnali positivi: “Bisogna dire basta alla retorica del declino. In un momento in cui è d’obbligo vincere la nostra sfida, occorre motivazione, ottimismo e voglia di fare. Se è vero che a livello economico stiamo vivendo la crisi economica più dura dal 1929, è altrettanto vero che da tre trimestri l’Abruzzo chiude con segno positivo riguardo crescita, esportazioni e produzione. Se il segno positivo è a due cifre, vuol dire che ci sono tutte le condizioni per poter ripartire con ancora più vigore”. Ed è poi passato ad affrontare il tema dell’occupazione. “Il problema c’è e non lo nascondiamo, anche perchè le imprese attendono di vedere quello che accadrà, prima di tornare ad assumere. Al di là di questo è però credo necessario cambiare il modello di sviluppo, investendo sulla qualità. Formazione continua e istruzione devono essere alla base di questo cambiamento che deve poi andare di pari passo con il miglioramento dei processi meritocratici. Il futuro sarà quello dell’imprenditorializzazione giovanile. E per questo il ruolo della Regione deve essere quello di supportare e incoraggiare lo sviluppo imprenditoriale giovanile che è condizione essenziale per lo sviluppo”.