Secondo la Cna, che chiede anche di coinvolgere i partiti di opposizione nella gestione di questo delicato tavolo di crisi, tutte le altre strade ipotizzate per fronteggiare il deficit – a partire dall’imposizione di nuove tasse – sono del tutto impraticabili. “La nostra economia, già duramente provata da crisi e terremoto” afferma la confederazione artigiana presieduta da Italo Lupo “non reggerebbe un ulteriore “salasso”. Perché, forse non si è capito, stavolta si prospetterebbe una addizionale di almeno due punti sulle aliquote di Irpef e Irap. Un aumento di tali proporzioni metterebbe a rischio la coesione sociale dell’Abruzzo, con esiti imprevedibili. Ciò che tuttavia appare davvero inaccettabile e sconcertante, nella ricostruzione della Cna, è la ricorrente scoperta di ulteriori disavanzi nei conti della gestione sanitaria. In più occasioni abbiamo pubblicamente sostenuto l’azione di riordino della sanità avviata dalla Regione, ritenendola congrua alla creazione di un sistema proporzionato all’Abruzzo, che garantisca qualità ai cittadini nella erogazione dei servizi e certezza della spesa. Se però, a scadenza periodica ci si trova di fronte all’emersione di nuove voragini finanziarie, allora è più che giustificato lo scetticismo sull’effettiva capacità di tenere il sistema sotto controllo. Ed è ancora peggio se, come risulta da dichiarazioni rese alla stampa da esponenti del governo regionale e documenti ufficiali, l’ulteriore deficit fosse già da tempo a conoscenza della giunta regionale”.