Abruzzo Engineering, Chiodi su Facebook: “sindacati e media spacciano i privilegi per diritti”

facebookQuando, come nel caso di Abruzzo Engineering, i sindacati ed i media difendono privilegi spacciandoli per diritti, mentre sono indubbiamente privilegi, potranno forse essere positivi per i loro iscritti, ma non sono utili per i disoccupati. L’uguaglianza che vorrei è quella delle opportunità. Chi è stato assunto senza concorso, non vanta un diritto, ma vorrebbe il protrarsi di un privilegio ad altri negato”. In poche parole, spazio alla meritocrazia.

Questo è quanto si legge sulla bacheca del presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi. Il governatore usa il social network per affrontare discorsi importanti. Una maniera informale per dichiarare il proprio pensiero, che ha comunque scatenato nel giro di tre ore, reazioni e commenti, come facilmente immaginabile. Il post del presidente si è guadagnato anzitutto ben 67 “mi piace” (chi è pratico di social network sa che è un modo per dichiarare il proprio essere in accordo con quanto scritto, ndr). E alle approvazioni si sono aggiunti oltre 70 commenti. Tra chi si complimenta per le “sante parole” e chi ammette che “sarebbe bello se fosse davvero così in tutti gli enti”, c’è anche chi si pone in maniera critica contro questa presa di posizione “ufficiosa”: “Belle parole, ma i portaborse in Regione? E gli amici che si è portato da Teramo? La classe politica predica bene, ma poi…”. Secca e immediata la replica del Governatore: “ma quali portaborse? Non ci sarà nessuna stabilizzazione dei portaborse nel mio governo. Il mio staff è la prerogativa di una legge della quale hanno usufruito tutti i Presidenti, anche Obama, Prodi, Blair, Vendola. Sono uomini capaci secondo me e fidati e saranno con me fin quando io sarò presidente poi torneranno ai loro lavori di origine. Oppure vorresti che fossi rimasto con lo staff del presidente che mi ha preceduto?”. Un lungo dibattito, tra il presidente e i suoi “amici” della rete. Tra posizioni contrastanti e manifestazioni di appoggio. Gianni Chiodi in versione “facebookiana” finisce qui. Difficile pensare che ora il dibattito non proseguirà per le vie “ufficiali”.

 

 

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