Bomba. Sara Marcozzi, consigliere regionale M5S, interroga il Presidente D’Alfonso sulle intenzioni della Regione in merito alle presunte morosità di ACEA S.p.a. nei confronti dei Comuni abruzzesi rientranti nel BIM Sangro.
Ammonterebbe a oltre 9 milioni di euro, l’iperbolica cifra stimata dal raggruppamento dei Comuni appartenenti al BIM-Sangro che la società ACEA S.p.a. dovrebbe sborsare da anni agli oltre 60 piccoli comuni in gran parte abruzzesi.
Proprio per questo, Sara Marcozzi ha depositato un’interpellanza: “Chiederò se e quando sia intenzione della Giunta regionale inviare formale diffida al pagamento e messa in mora della società ACEA S.p.A., dal momento che detta facoltà è espressamente prevista dal Regolamento regionale sulla concessione di derivazione delle acque. Sempre il regolamento prevede che se la ACEA non dovesse provvedere al pagamento di tutto quanto dovuto entro il termine di 30 giorni, decadrebbe la concessione. Dunque sarebbe assai facile indurla al pagamento degli arretrati.”
La vicenda, si trascina avanti da anni e più precisamente, da quando, a seguito delle novità introdotte dalla legge “Letta”sui sovracanoni BIM, è stata riconosciuta ai Comuni il diritto a percepire il versamento dei canoni da parte delle società concessionarie della derivazione delle acque per la produzione di energia elettrica.
“Nei giorni scorsi ho incontrato alcuni dei sindaci che da anni attendono queste somme, i quali mi hanno rappresentato la speranza di vedere riconosciuti i diritti dei loro concittadini e l’importanza che quelle risorse rivestono per Comuni di piccola dimensione, falcidiati dai continui tagli che i governi nazionali, fin’ora si succedutisi, hanno apportato”.
Si tratta di somme che i Comuni potrebbero destinare a interventi infrastrutturali che da anni attendono di essere eseguiti, somme importanti, a titolo esemplificativo e non esaustivo: Alfedena (AQ) € 295.000, Ateleta(AQ) € 279.000, Barrea (AQ) € 545.000, Castel di Sangro (AQ) € 401.000, Borrello (CH) € 345.000, Civitaluparella (CH) € 245.000, Civitella Alfedena (AQ) € 233.000, Fallo (CH) € 171.000, Fara S. Martino (CH) € 225.000, Gamberale (CH) € 206.000, Lettopalena (CH) € 171.000, Palena (CH) € 472.000, Opi (AQ) € 289.000, Montenerodomo (CH) 167.000, Pescasseroli (AQ) € 547.000, Pizzoferrato (CH) € 315.000, Quadri (CH) € 258.000, Villa S.Maria (CH) € 411.000 e tanti altri piccoli comuni ai quali farebbero comodo tali disponibilità.
“Ci raccontano sempre che non ci sono i soldi. Ebbene, ora i soldi ci sono, basta avere la volontà di chiederli al colosso ACEA s.p.a., sempre che il titolo non crolli in Borsa dopo questa interpellanza”, conclude ironica Sara Marcozzi.