L’udienza preliminare è ripresa con l’arringa dell’avvocato Sabatino Ciprietti, difensore di Vincenzo Angelini. Il legale dell’ex patron del Gruppo Villa Pini, ha chiesto per il suo assistito il non luogo a procedere, ”sia perché i fatti non sussistono, e comunque non costituiscono reato, sia perché sono contraddittorie le ipotesi accusatorie”.
”Una cosa è l’Angelini concusso” ha spiegato Ciprietti “una cosa sono le ipotesi accusatorie che vedono Angelini colpevole per altri fatti. Sono due vicende assolutamente distinte”.
Secondo il legale ”Angelini non ha mai ammesso o confessato di aver compiuto reati attinenti la gestione dell’attività sanitaria; ha detto soltanto di aver subito delle concussioni. Quindi sono fatti completamente distinti. Rimane in piedi l’accusa che Angelini fa nei confronti degli altri”.
In aula non era presente Ottaviano Del Turco.
Angelini nel procedimento figura sia come imputato che parte lesa. Nel corso dei precedenti interrogatori avrebbe ammesso di aver versato tangenti per 15 milioni di euro a politici di entrambi gli schieramenti politici.