Lega Nord Abruzzo in difesa del lavoro: “Priorità agli italiani”

leganord_abruzzoTeramo. Cinque norme per salvaguardare il lavoro in un progetto politico fatto di rivendicazioni sindacali. È questa l’iniziativa di Lega Nord Abruzzo presentata questa mattina nella sede della sezione teramana e nata con l’obiettivo di risolvere il problema della precarietà e della perdita di lavoro che sta attanagliando l’Abruzzo.

Al centro del progetto, ideato da Giulio Geminiani, responsabile sindacale Abruzzo, l’idea che il lavoro è anzitutto il patrimonio del popolo che lo promuove e lo sostiene attraverso la fiscalità. Da qui la necessità di tutelare “quello che noi chiamiamo diritto di cittadinanza”, come ha sottolineato durante la presentazione l’onorevole Marco Rondini, “perché sono moltissimi gli stranieri che si garantiscono un posto di lavoro nelle nostre imprese a costi bassissimi, così come sono altrettanto numerose le aziende che troppo spesso incentivano la delocalizzazione. Questo tipo di manodopera non fa altro che abbassare la qualità del lavoro”. Per questo motivo, Lega Nord Abruzzo propone la difesa del diritto di cittadinanza che servirà a garantire, nella sua opinione, la priorità lavorativa degli italiani, che per anni hanno combattuto battaglie ed oggi si vedrebbero defraudati dei loro diritti.

Secondo punto del progetto politico l’assunzione di una quota parte di italiani nelle aziende straniere in Italia. “Ormai è una situazione non più governabile” interviene in merito Geminiani. “Chiediamo regolarità in riferimento all’eccessivo numero di aziende straniere, soprattutto cinesi, che occupano una grande fetta di mercato e a cui le nostre ditte commissionano la quasi totalità dei lavori”. Secondo Lega Nord Abruzzo, dunque, tutte le aziende straniere che operano in territorio italiano dovrebbero assumere una quota parte di disoccupati italiani nel rispetto delle norme contrattuali vigenti nel Bel Paese.

Di contro, “riteniamo che le aziende con sede legale in Italia debbano contribuire al benessere della comunità” aggiunge Rondini. “Pertanto, è necessario disincentivare la delocalizzazione. Tutte le merci prodotte in altri Stati devono essere, dunque, accompagnate da un certificato che specifichi i passaggi di lavorazione eseguiti nei vari paesi e il costo del prodotto finito”.

Quarto punto del progetto politico il forte problema del precariato. “Vogliamo che anche i giovani abbiano una certa sicurezza e possano fare progetti” commenta in proposito Geminiani. Per questo motivo, Lega Nord Abruzzo propone, dopo un periodo di tempo da stabilire, che anche i precari entrino necessariamente a far parte delle assunzioni a tempo indeterminato.

“Andremo poi” continua il responsabile sindacale Abruzzo “a scovare gli introiti che vengono dalla malavita organizzata”. Il riferimento è alle fonti di sostentamento che molto spesso permettono agli extracomunitari di continuare a vivere in Italia nonostante non abbiano un posto di lavoro. Per risolvere la problematica, Lega Nord Abruzzo propone, infatti, il tesserino di previdenza, con cui identificare la posizione lavorativa e contributiva di colui che, italiano o non, lo esibisce. In questo modo, il tesserino permetterebbe anche di verificare il diritto dell’extracomunitario a rimanere nel territorio allontanando coloro che, senza lavoro regolare, potrebbero essere maggiormente propensi al lavoro nero o alla delinquenza.

“Non capiamo perché la politica non si pronunci in merito” conclude Geminiani. “Noi vogliamo invece dibattere in proposito. Non siamo coloro che dividono con la secessione, ma coloro che uniscono portando le regole del lavoro laddove mancano”.

Tania Di Simone


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