Tagli alla scuola, Pd: “persi 2500 posti di lavoro”. Regione “assente ingiustificata”

camillo_d_alessandroI tagli alla scuola abruzzese rischiano di far tracollare il sistema scolastico e lo sviluppo economico-sociale dell’Abruzzo”. Ad affermarlo è il capogruppo Pd  in Consiglio Regionale Camillo D’Alessandro, che ricorda come tra il 2009 e il 2010 siano venuti a mancare oltre 2500 posti di lavoro nel comparto scuola.

Una situazione drammatica che si aggiunge alla crisi economica ancora in corso ed alle conseguenze del sisma del 6 aprile 2009. “Mentre molte Regioni hanno stanziato fondi per la scuola e stipulato accordi d’intesa con l’ufficio scolastico regionale cercando di arginare il problema, in Abruzzo Chiodi ancora non si è accorto della tragedia che si sta consumando sulla pelle dei giovani e delle famiglie abruzzesi” aggiunge D’Alessandro. “Se non si interviene subito nell’anno scolastico 2009-2010  rischiamo di perdere 679 posti da docente e 433 di personale Ata”.

A questi dati, denunciati dallo stesso direttore dell’Ufficio scolastico regionale Petracca, “va segnalato l’atteggiamento della maggioranza ed in particolare del Presidente Chiodi e dell’assessore Paolo Gatti, che negano dal mese di maggio 2010 un confronto con le rappresentanza sindacali. Un vero affronto ed un chiaro sintomo di incapacità ad affrontare i veri problemi degli abruzzesi. La Regione potrebbe assicurare il mantenimento dei livelli occupazionali stanziando circa 4 milioni di euro nel bilancio 2011. La legge 77/09, per il 2011, l’ultimo anno degli aiuti alla scuola, stanzia infatti solo 2,3 milioni di euro” spiega il capogruppo Pd.

D’Alessandro ricorda inoltre che il Consiglio regionale si era espresso con una risoluzione votata all’unanimità nel luglio scorso, che impegnava Chiodi e la giunta ad assumere atti di pressione nei confronti del Ministero e del Governo per reperire risorse aggiuntive. “Cosa ha fatto Chiodi in questi mesi? Perché quella risoluzione è rimasta lettera morta? Quella che si delinea per i precari della scuola abruzzese è una situazione grave. Ma quello che balza agli occhi di sindacati, cittadini e forze politiche è che in Abruzzo il problema scuola non è stato ancora discusso e affrontato. Gli assenti ingiustificati sono facili da individuare. Chiediamo al Presidente di cambiare marcia sui problemi veri dell’Abruzzo, stabilendo un percorso che porti immediatamente e con urgenza ad un tavolo di confronto con le rappresentanze sindacali e la direzione scolastica regionale. Quello che si profila è che nelle aree interne le scuole chiuderanno o nella migliore delle ipotesi si formeranno pluriclassi. Mentre nel resto della Regione le classi di studenti verranno accorpate fino all’inverosimile, con numeri molto elevati di studenti. A questo sistema il Pd abruzzese si opporrà con ogni mezzo: la scuola ha bisogno di risorse e investimenti, non di tagli e di false promesse”.

 

 

 

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