Pescara. “Oramai dilaga la politica degli annunci e degli impegni solenni, quasi mai rispettati! Gli abruzzesi, soprattutto i pescaresi (grazie alla filiera che vede il Pdl al governo di Comune, Provincia, Regione) sono spesso costretti obtorto collo a fare i conti con questo modo di amministrare o non-amministrare. Come accade per altre situazioni analoghe, in Abruzzo, Chiodi e la sua Giunta annunciano e si impegnano, dopodiché il nulla! Tutto come prima”.
E’ quanto dichiara il consigliere regionale IdV Camillo Sulpizio, che torna a puntare l’attenzione sugli impegni assunti dal governatore Gianni Chiodi, nel novembre 2009, per far fronte alle problematiche del Polo chimico di Bussi sul Tirino.
“Il Polo chimico di Bussi costituisce uno dei primi insediamenti industriali in Abruzzo, oltre ad essere stato uno dei siti chimici più importanti d’Italia per le produzioni di chimica di base e specialistica” tuona Sulpizio. “Adesso sembra che qualcuno si limiti a considerarlo solo un bell’esempio di ‘archeologia industriale’”.
Per il risanamento della mega-discarica di rifiuti industriali sono stati chiesti al governo i fondi necessari all’interno del Piano nazionale delle bonifiche, ma, secondo il consigliere, è indispensabile che i finanziamenti arrivino in fretta per evitare che l’inquinamento pervada tutta la zona circostante.
Per quanto riguarda il futuro del Polo chimico, “Chiodi, nel 2009, si era impegnato ad istituire un tavolo di confronto con le OO.SS., le istituzioni locali, i Comuni interessati, la Provincia di Pescara, le aziende presenti, le rappresentanze datoriali, presso l’assessorato alle Attività Produttive; ma anche ad intervenire presso lo stesso Ministero per ottenere il riconoscimento dell’area di crisi. Lo stesso dicasi” conclude Sulpizio “per la tutela sociale di quei lavoratori che sono stati espulsi dal ciclo produttivo e non possono, per motivi di età, riagganciarsi alla pensione. Noi siamo a conoscenza dell’inerzia della giunta regionale, ma Chiodi deve dire a tutti gli abruzzesi cos’ha fatto per mantenere gli impegni assunti nei confronti dei lavoratori e, più in generale, per il futuro industriale del Polo chimico di Bussi”.