Pescara. “Sono stato accusato più volte di essere solo una voce nel deserto ma finalmente le mie denunce trovano conferma nella forte presa di posizione finanche dalla Cgil e Cisl che oggi manifestano tutto il loro dissenso sui trasferimenti presso la Direzione Politiche agricole, effettuati senza alcun criterio di scelta e in violazione del regolamento sulla mobilità del personale in vigore presso la Regione Abruzzo. Altro che rivoluzione copernicana, oggi negli uffici regionali regnano solo paralisi amministrativa e chiacchiere con conseguenti danni all’economia ”.
Questo il commento del Presidente della Commissione vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo.
“Infatti – spiega Febbo – sia il segretario regionale FP-Cgil Abruzzo Carmine Ranieri sia il responsabile generale della CISL FP Vincenzo Traniello, hanno lanciato un grido di aiuto alla Commissione Vigilanza affinché si intervenga immediatamente per bloccare o arginare i danni che possano scaturire dalla determina dirigenziale DPD n.22 del 22/01/2016 in seguito alla quale decine di unità di personale vengono trasferite di ufficio senza nessun confronto preventivo e organizzazione interna.
Il sottoscritto – aggiunge Febbo – aveva già invitato in Commissione il direttore e l’assessore regionale per capire i criteri e le motivazioni per cui è stata portata avanti una riorganizzazione della Direzione Politiche agricole dove buona parte del personale degli uffici periferici, indispensabile e vitale per il mondo agricolo, veniva trasferita a Pescara. Una scelta scellerata e immotivata che da una parte disorienta gli agricoltori e dall’altra rallenta le procedure della Regione Abruzzo come quelle per il PSR.
Infatti il duo, assessore Pepe – capo dipartimento Di Paolo, non comprende che per distribuire risorse incendi pari a 1 miliardo di euro, tra il primo e secondo pilastro della PAC,alle circa 66.000 aziende agricole, vi è la necessità di uffici decentrati, esperienza, professionalità e territorialità. Il malessere della Direzione si è palesato nell’ultimo parte della rendicondazione del PSR 2007 2013 dov’è molte risorse sono state “trascinate” nella nuova programmazione, cioè fondi persi, come per i 25 milioni ‘distratti’ all’agricoltura e destinati alla Banda Larga che oggi attendono ancora di essere collaudati rendicontati, come sollevato sempre da sottoscritto e recentemente da Confagricoltura, nonostante il presidente D’Alfonso continui con la politica degli annunci con conferenze stampa, spot e manifesti 6×3.
Le mia stesse preoccupazioni vengono sollevate da Cgil e Cisl che denunciano come la mobilità del personale venga attuata senza alcun criterio di scelta, senza regole e in maniera totalmente arbitraria. In questi giorni pertanto convocherò, unitamente alle sigle sindacali, di nuovo in Commissione vigilanza le parti interessate al fine di capire cosa stia accadendo realmente intorno alla riorganizzazione del personale delle Politiche agricole. Alla luce di quanto evidenziato diventa quasi inutile ribadire come la Regione ‘Facile e Veloce’ del presidente D’Alfonso sia diventata ormai una barzelletta visto che la riorganizzazione del personale regionale è evidentemente lacunosa anche in altri direzioni come Trasporti, Turismo, Ambiente e Sanità per non parlare del tempo perso, addirittura in diversi settori stanno ancora aspettando, per la nomina di Direttori dei Dipartimenti.
Infatti il malessere denunciato e fatti propri dai Dirigenti, evidenziato con ricorso al TAR anche dalla Direr, ha continuato produrre ulteriori danni. Quindi – sottolinea Mauro Febbo – dopo circa due anni di governo ‘dalfonsiano’ oggi non abbiamo nessuna rivoluzione copernicana come annunciato ma un macchina amministrativa regionale disorientata, ingessata e con un personale in forte dissenso e in stato di agitazione pronto a presentare una valanga di ricorsi”.