Il Ciclabile ha sottolineato le principali novità che riguardano la mobilità ciclistica: l’obbligo di indossare i giubbini ad alta visibilità di notte in ambito extraurbano, (anche se pare eccessiva l’estensione della norma anche alle gallerie urbane), la perdita dei punti della patente per infrazioni commesse in bicicletta (oggetto di numerosi ricorsi sin dalla sua emanazione per la sua iniquità, e su cui fra l’altro pendeva un giudizio davanti alla Corte costituzionale per un “fumus” di illegittimità), la rinuncia del Legislatore alla introduzione dell’obbligo di indossare il casco, ma anche l’impegno a favorirne ed incrementarne l’uso.
Il CiclAT, infine, ricorda che, statistiche alla mano, i due unici provvedimenti efficaci per la sicurezza dei ciclisti e di tutti gli utenti della strada sono l’incremento del numero dei ciclisti stessi (la Carta di Bruxelles si propone di raggiungere la media europea di spostamenti in bicicletta del 15% di composizione modale) e la riduzione della velocità nei centri urbani da parte dei veicoli a motore attraverso la diffusione delle “zone 30” e delle “isole ambientali”. Di interventi di questo tipo al momento, non vi è traccia.