La sceneggiata sulla Sanità abruzzese continua senza sosta.
Dopo l’annunciata Asl Unica, poi diventate due, dopo la chiusura dei Punti nascita condita dalla retromarcia con la lettera del Commissario ad acta al Ministro della Salute che smentisce l’operato dell’Assessore, dopo l’annunciata e mai avvenuta uscita dal commissariamento, dopo l’annuncio della realizzazione del mega ospedale sulla ‘striscia di Gaza’, dopo tutto ciò sono arrivate le prime “coccole ai privati” con l’attribuzione di maggiori fondi pari a 8 milioni di euro e dopo il goffo e maldestro tentativo di modificare, sempre in favore del sistema privato, la Legge 32/2007, dopo aver secretato “omertosamente” il decreto che autorizza il trasferimento di posti letto dalle cliniche private di Chieti a quelle di Pescara, oggi si arriva al tragico epilogo”.
E’ quanto dichiara il Presidente della Commissione Vigilanza Mauro Febbo che spiega: “L’Assessore Paolucci, il direttore Muraglia e il direttore della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, che erano stati convocati per oggi in Commissione Vigilanza, messi alle strette anche dal mio esposto alla Procura, hanno fatto apparire magicamente , e solo oggi guarda caso, il famoso decreto numero 4 datato 11 gennaio 2016. Un decreto che da una prima lettura dimostra come sia stata pienamente accontentata la sanità privata, nell’ambito del trasferimento dei reparti di Chirurgia dalle cliniche private di Chieti verso quelle di Pescara e di un sproporzionato aumento di terapia riabilitativa ma che non tiene conto di un equilibrio generale e territoriale rispetto alla sanità pubblica.
Il numero di posti letto infatti è disciplinato dalla Legge n.32 all’interno di un piano sanitario regionale e gli stessi posti letto sono determinati su base provinciale, determinati dal DCA n. 45/2010. In questo caso – rimarca Febbo – si è provveduto ad una scelta, sulla cui legittimità ci riserviamo ogni ordine di azione (penale e amministrativa), che favorisce solo ed esclusivamente gli interessi dei privati a discapito del pubblico. Ciò che tra l’altro sconcerta è che il tutto sta avvenendo con il silenzio assordante del Commissario ad acta D’Alfonso, certamente troppo impegnato nella sua campagna pubblicitaria (molto televisiva) “auto celebrativa”, dell’Assessore alla sanità Paolucci regolarmente smentito e bypassato, delle direzioni generali delle Asl di Chieti e Pescara, delle organizzazioni sindacali e professionali che tacciono sia su questa situazione incresciosa sia sul venir meno degli accordi sindacali relativi a trasferimenti del personale sanitario in generale sottoscritti al momento dell’acquisizione della ex proprietà di Villa Pini”.