Pescara. L’ex assessore regionale alla cultura, Luigi De Fanis, è stato rinviato a giudizio dal gup del Tribunale di Pescara, Nicola Colantonio, mentre la sua ex segretaria Lucia Zingariello ha patteggiato un anno, 11 mesi e 18 giorni di reclusione (pena sospesa).
La vicenda è quella relativa all’inchiesta del 2103 su presunte tangenti e cultura, denominata “Il Vate”, che prese il via dalla denuncia dell’imprenditore dello spettacolo Andrea Mascitti. Il gup, inoltre, ha rinviato a giudizio anche Ermanno Falone, rappresentante legale dell’associazione “Abruzzo Antico”; Rosa Giammarco, responsabile dell’Agenzia per la Promozione Culturale della Regione Abruzzo; l’imprenditore Antonio Di Domenica, originario di Atessa.
Il processo a loro carico prenderà il via il 23 marzo prossimo davanti al Tribunale collegiale di Pescara. I reati contestati, a vario titolo, sono concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, truffa, peculato, abuso, falso in atto pubblico, corruzione, tentata induzione a dare o promettere utilità. Per un altro imputato, Rocco Masci, originario di Ripa Teatina, presidente dell’associazione “Ars Associazione Culturale Musicale”, il giudice ha disposto l’applicazione dell’istituto della messa alla prova per un periodo di 8 mesi. Il procedimento era nato per far luce sulle modalità di erogazione dei contributi regionali in base alla legge regionale n.43/73 che disciplina l’organizzazione, l’adesione, e la partecipazione a convegni, ed altre manifestazioni culturali.
Per questa vicenda l’ex assessore De Fanis trascorse quattro mesi agli arresti domiciliari. Ad occuparsi delle indagini è stato il Corpo Forestale dello Stato, guidato dal commissario Annamaria Angelozzi. “Si chiude per la mia assistita – ha commentato l’avvocato Tommaso Navarra, difensore della Zingariello – una pagina non felice, nella piena consapevolezza di quello che e’ successo e con la piena e sincera volonta’ di ripartire”.
“La mia vita è cambiata, seguo le udienze e devo cercare di sopravvivere. Non faccio più il pianista, ma il benzinaio e lavoro dalle 7 del mattino alle 8 di sera”. Lo ha detto Andrea Mascitti, l’ex imprenditore dello spettacolo che con la sua denuncia ha dato il via all’inchiesta su presunte tangenti e cultura, denominata “Il Vate”.
Mascitti, presente oggi in Aula, ha aggiunto: “Rifarei quella denuncia. Credo di aver fatto benissimo, perché l’onestà è un valore importante. Mi chiedo però a che prezzo, visto che ora sono stato lasciato solo e ho trovato molte porte chiuse non riuscendo più a fare ciò per cui ho studiato”.