Pescara. ‘Finalmente ripristinato il diritto dell’Abruzzo di vedere valorizzata appieno la propria principale risorsa naturale’: è questo il commento a caldo del Sottosegretario regionale con delega all’Ambiente ed al Servizio Idrico Integrato Mario Mazzocca.
‘La Corte Costituzionale, infatti, con sentenza numero 85 del 7 aprile 2014, ha posto fine ad una delle questioni legislative più complesse e gravide di ricadute finanziarie per la Regione Abruzzo. In questo modo si è sbloccato il braccio di ferro fra Stato e Regione perché è stato rigettato il ricorso presentato dal Governo contro l’articolo 16 della Legge ‘Finanziaria regionale 2012′ presentata dall’allora consigliere regionale di Sel Franco Caramanico.
Ma la strada è stata ancora lunga e faticosa. Il Consiglio dei ministri del 23 dicembre ha impugnato l’articolo 1, comma 2, lett. b) della Legge Regionale n. 36/2015 (“Disposizioni in materia di acque e di autorizzazione provvisoria degli scarichi relativi ad impianti di depurazione delle acque reflue urbane in attuazione dell’art. 124, comma 6, del decreto legislativo 152/2006 e modifica alla L.R. 5/2015”).
La disposizione regionale, nuovamente impugnata dinanzi alla Corte costituzionale, definisce la “potenza elettrica efficiente” come “la massima potenza elettrica con riferimento alla potenza attiva comunque realizzabile dall’impianto durante un intervallo di tempo di funzionamento pari a 4 ore supponendo le parti dell’impianto in funzione di piena efficienza e nelle condizioni ottimali di portata e salto”. Su tale definizione si calcola l’entità del canone idroelettrico (valore unitario euro 35) e si introduce la sanzione pecuniaria nel caso in cui il concessionario non comunichi all’autorità regionale competente il dato relativo a detta potenza’.
Ora, con il recente voto in Consiglio Regionale (Finanziaria 2016), con l’Emendamento a firma del Sottosegretario Mario Mazzocca, sono state definitivamente rimosse le cause che avevano determinato l’impugnativa del Governo; nel particolare:
1) È stato univocamente individuato il costo unitario per l’uso idroelettrico, stabilito per le utenze con potenza nominale superiore a 220 kw, per ogni kw di potenza efficiente, riportata nei rapporti annuali dell’anno precedente, dal GSE, in € 35,00 a far data dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello dell’entrata in vigore della legge 2017);
2) Si è stabilito che per la definizione di potenza efficiente si rinvia alla definizione ufficiale utilizzata dal GSE e dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG);
3) È stato inserito l’obbligo, da parte dell’utente, di comunicare al servizio regionale competente per materia, entro il 31 gennaio di ogni anno, la potenza efficiente di cui alla norma.
‘Da tempo noi abbiamo delle idee su come utilizzare questa nuova importante entrata’, chiosa Mazzocca, ‘con quaranta milioni di euro all’anno in più, la Regione Abruzzo potrebbe assicurare un reddito minimo garantito a disoccupati, pagare gli stipendi arretrati del lavoratori dei centri di ricerca, formazione ed assistenza sociale (Cotir, Mario Negri Sud, Ciapi, Majella-Morrone, ecc …), creare un fondo di rotazione per aiutare le Piccole e Medie imprese in difficoltà, istituire il servizio civile regionale, attivare un mutuo di circa 400 milioni di euro per la realizzazione di grandi opere pubbliche per la manutenzione del territorio e delle varie infrastrutture stradali, creando in questo modo centinaia di posti di lavoro’.