L’Aquila. ‘E’ l’ulteriore conferma dell’assoluta valenza di pubblico servizio dell’opera prestata a favore della popolazione dal Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico dell’Abruzzo svolta, in questo territorio, fin dal 1960, anno della sua fondazione ufficiale’.
Lo afferma in una nota Giulio Giampietro, presidente del CNSAS Abruzzo in merito al Protocollo proposto dal Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico dell’Abruzzo per la gestione dei pazienti travolti da valanga. Per la prima volta in Italia, il Protocollo, assoluta innovazione del Soccorso in montagna, è stato adottato dal Crea, Comitato Regionale, Emergenza e Urgenza Abruzzo.
‘La Regione Abruzzo ha già da tempo riconosciuto tale stato di fatto tanto che, nel 2014, aggiorna la propria normativa varando una legge strutturale e moderna (Legge Regione Abruzzo 17 aprile 2014 n. 20) la quale, recependo il dettato normativo nazionale (Legge 21 marzo 2001 n. 74), assegna definitivamente ruolo e compiti al Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico dell’Abruzzo, unico corpo di soccorso alpino, a livello nazionale, ad avere una specifica componente sanitaria (Medici alpinisti).
Nel predetto riferimento normativo il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico dell’Abruzzo è altresì individuato quale “soggetto di riferimento tecnico, scientifico e didattico per l’individuazione di esperti da nominare in organismi regionali o in organismi di Enti in cui la Regione è chiamata a designare propri rappresentanti”. Un chiaro riconoscimento che di fatto colloca il C.N.S.A.S. Abruzzo in un delineato e ben individuato contesto tecnico al servizio della regione stessa’, continua Giampietro.
‘Proprio su questa base, in linea con il compito assegnato, il C.N.S.A.S. Abruzzo ha saputo mantenere un ruolo centrale di raccordo con tutte le componenti interessate, ivi compresa la parte politica della regione, ed è stato promotore, attraverso il Medico alpinista Dott. Gianluca Facchetti, di un protocollo aggiornatissimo per la gestione dei pazienti travolti da valanga.
Un risultato veramente importante che merita la giusta attenzione poiché il protocollo sanitario in argomento è un lavoro di squadra scritto dal CNSAS Abruzzo e condiviso a tutti i livelli; è stato valutato dal Prof. Franco Marinangeli, Direttore dell’Istituto di Anestesia e Rianimazione dell’Università dell’Aquila e dalla Prof.ssa Flavia Petrini, Direttore dell’Istituto di Anestesia e Rianimazione dell’Università degli Studi di Chieti. Quindi discusso con i Direttori dei DEA e con i Responsabili del 118 delle 4 ASL Abruzzesi nonchè con i Responsabili delle Terapie Intensive Cardiochirurgiche di Teramo e Chieti per poi essere approvato dal CREA (Comitato Regionale, Emergenza-Urgenza Abruzzo) coordinato dal Dott. Alfonso Mascitelli.
Anche la politica regionale, che ne ha compreso l’importanza, ha avuto un ruolo fondamentale. Il protocollo è stato fortemente voluto e supportato dal Consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, molto attento alle problematiche legate al territorio con particolare riguardo alle aree montuose interne, e ha trovato nell’Assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci, un valido sostegno’, conclude il presidente CNSAS.