“La comunicazione trasparente, la lotta alla disinformazione e alle false credenze, costituiscono la strategia per promuovere le vaccinazioni, grazie alle quali malattie gravi che in passato hanno causato milioni di decessi e di casi di disabilità sono diventate rare”.
Lo dichiara l’On. Vittoria D’Incecco, che ha illustrato in Aula al Ministro Lorenzin l’interrogazione, a prima firma del capogruppo Pd in Commissione Affari Sociali Donata Lenzi, riguardante iniziative urgenti volte a garantire la copertura vaccinale della popolazione italiana. “Il calo ormai ben noto delle coperture vaccinali – prosegue la deputata – desta grande preoccupazione e ha acceso il dibattito sull’obbligatorietà o meno delle vaccinazioni. Le implicazioni derivanti da una riduzione significativa delle coperture, oltre al rischio epidemico, possono causare l’insorgenza di gravi malattie, che ormai erano state debellate e può anche accadere, purtroppo, che esse non siano riconosciute in tempo e trattate in modo mirato dagli operatori sanitari, con conseguenze anche letali, come già è successo. È importante, quindi, una corretta ed inequivocabile informazione nei confronti degli operatori sanitari e delle famiglie ed è necessario migliorare l’organizzazione nelle sedi che erogano l’offerta. Per questo – sottolinea – abbiamo sollecitato il Ministro Lorenzin affinché si attivi per garantire un’adeguata copertura vaccinale che tuteli, senza differenze geografiche, tutta la popolazione e le abbiamo chiesto se non ritenga necessario predisporre nell’immediato una campagna informativa sui rischi e/o i benefici che la profilassi comporta.
Il Ministro, dopo aver sottolineato che la vaccinazione è la misura di prevenzione più efficace ed innocua, ci ha assicurato che il nuovo Piano nazionale di prevenzione vaccinale, attualmente all’esame della commissione salute della Conferenza delle Regione, prevede l’ampliamento dell’offerta vaccinale e l’adozione di un piano di comunicazione istituzionale finalizzato a fornire alla popolazione informazioni dettagliate sui rischi delle complicanze delle malattie prevenibili con i vaccini e i benefici della vaccinazione.
Per quanto riguarda la possibilità di sanzioni per gli operatori sanitari contrari alla somministrazione dei vaccini, il Ministro ritiene che spetti agli ordini professionali valutare se e quando una mancata prestazione sanitaria possa tradursi in un comportamento deontologicamente non corretto. Relativamente al divieto di frequentare la scuola per i bambini non vaccinati, l’esponente del Governo ha detto che, in assenza della presentazione della certificazione attestante l’avvenuta vaccinazione, la normativa vigente prevede che la scuola informi la Asl di competenza affinché intervenga per gli adempimenti, ma questo non pregiudica il diritto all’istruzione dei bambini”.