Chieti. “In questi giorni è in atto la protesta da parte di alcuni cittadini che hanno organizzato un sit-in davanti la Prefettura di Chieti per chiedere di fermare i lavori dell’elettrodotto Villanova-Gissi.
I lavori di Terna però vanno avanti e sarà difficile ostacolarli visto che da un lato sono state superate tutte le procedure burocratiche e dall’altro c’è la ferma posizione del Governo Renzi”.
Lo afferma il Presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo che spiega: “Resta ancora aperta invece la procedura che riguarda l’altro tratto dell’elettrodotto che va da Gissi a Larino, ancora fermo al VIA nazionale presso la Commissione istruttoria, dove a rappresentare la Regione Abruzzo c’è il direttore generale Cristina Gerardis.
L’unica soluzione, la più ovvia, sarebbe bloccare i lavori del tratto Gissi-Larino in modo tale da rendere praticamente inutile la porzione di elettrodotto in fase di realizzazione; è chiaro che senza la connessione con Larino e con la Puglia non avrebbe senso l’elettrodotto Villanova–Gissi.
Ma di fronte a questa situazione che ha generato tante proteste, restano due certezze: l’ambiguità della Regione Abruzzo, succube del Pd nazionale e di Renzi, e le sterili chiacchiere (se non addirittura sudditanza) degli ambientalisti”.
“Vorrei capire cosa pensa di fare il dimissionario Mario Mazzocca – si chiede Febbo – ex assessore all’Ambiente, che ha ricevuto l’investitura da Sottosegretario ma non ha ancora accettato il nuovo incarico, mentre deve tenere in debita considerazione le proteste dei circoli di Sel. Con una manovra che ha tutte le sembianze di un vero e proprio “groviglio”, in base a quanto stabilito dal Decreto del Presidente (n.82): a Mazzocca resterebbe la “funzione” all’Ambiente, cosa ben diversa dalla “delega” che fa capo a un componente effettivo della Giunta regionale.
A questo punto la Regione ha in mano un’arma spuntata dato che non esiste più un assessore all’Ambiente e riguardo alla Gerardis non capiamo quali posizioni ha rappresentato nel corso dell’iter visto che non c’è una posizione chiara di contrarietà espressa con un atto ufficiale”.
“L’unica strada da intraprendere – conclude Febbo – resta quella di porre in essere tutte azioni utili a vanificare l’elettrodotto Gissi-Larino ma a quanto pare l’amministrazione regionale di centrosinistra, seguendo le indicazione del Pd nazionale e di Renzi, è palesemente favorevole, il tutto con il complice assenso delle associazioni ambientaliste”.