Teramo. “Il rimpasto della giunta regionale è stato fatto in modo troppo sbrigativo e con arroganza!”
Così ha commentato il rimpasto della giunta regionale abruzzese, il coordinatore di Sel Abruzzo, Tommaso Di Febo, definendo “il metodo e il merito delle decisioni del Presidente D’Alfonso sulla nuova composizione della giunta regionale aprono una vera e propria crepa nella maggioranza di governo regionale. Non è ammissibile che si possa chiudere il rimpasto prima della conclusione della verifica politico programmatica. Non solo noi, ma anche altri partiti della coalizione si sono lamentati della mancanza di collegialità nella gestione della crisi della maggioranza regionale. Bene ha fatto il nostro rappresentante Mario Mazzocca a non controfirmare il decreto di nomina di sottosegretario e a rimettere le proprie scelte alle decisioni del partito”.
In vista della verifica programmatica con la maggioranza di governo regionale, SEL Abruzzo hao avviato il percorso delle consultazioni dei sindacati, delle associazioni ambientaliste e di categoria, nonché degli amministratori locali per confrontarsi sullo sviluppo sostenibile dell’Abruzzo e sulle proposte delle organizzazioni sociali.
“Al termine della verifica politico-programmatica dei prossimi giorni, l’assemblea regionale di SEL farà le proprie valutazioni nel merito e assumerà le proprie determinazioni politiche in modo collegiale; solo dopo si deciderà il nostro futuro ruolo in consiglio regionale e, dunque, se ci saranno le condizioni politiche per proseguire il nostro lavoro nell’ambito della coalizione di maggioranza di governo regionale, oppure se passare all’opposizione”, conclude Di Febo.
L’ex consigliere regionale di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo, lancia un appello a Sel: “Trovo francamente ingiusta la scelta di D’Alfonso di mettere fuori dalla giunta SEL per fare spazio a uno dei trasformisti del centrodestra che ha imbarcato in campagna elettorale. E’ noto che io non ho condiviso la decisione di Sel di dividere la sinistra per andare ad allearsi con D’Alfonso ma proprio per la vocazione alla fedeltà al centrosinistra del partito guidato da Gianni Melilla in Abruzzo sarebbe stato doveroso un minimo di rispetto da parte del Presidente. Invece per fare spazio a Gerosolimo non si sostituisce un assessore del PD ma un fido alleato, l’assessore di Sel che dovrà accontentarsi di fare il factotum di D’Alfonso senza alcuna autonomia politica visto che non avrà più deleghe proprie. Il rimpasto della giunta regionale dimostra che ho fatto bene a definire in campagna elettorale “caravanserraglio” la coalizione messa insieme da D’Alfonso.
Avevo detto che non era possibile costruire un progetto credibile di rinnovamento con questi personaggi e infatti dopo un anno bisogna rimescolare la giunta cedendo ai ricatti di uno dei tanti personaggi arruolati dal presidente per stravincere nel suo progetto di potere personale che non ha nulla a che fare con la politica e i programmi. Sommessamente invito i compagni e le compagne di Sel, con cui si sta avviando a livello nazionale un progetto di costruzione di un soggetto unitario della sinistra alternativo al PD renziano, se non sia arrivato il momento di rivedere la propria collocazione nella maggioranza in Abruzzo. Francamente alla sinistra gioverebbe assai più avere un consigliere regionale di opposizione che un ruotino di scorta di D’Alfonso. Quella che manca oggi in Consiglio è proprio una competente e combattiva opposizione di sinistra. Non capisco davvero come possano ancora rimanere nella maggioranza dalfonsiana i compagni di Sel. Non sarebbe il caso di uscire dal caravanserraglio? Basta solo un po’ di coraggio. Lasciatelo solo con i suoi gerosolimi. La sinistra si ricostruisce da un’altra parte”.