“Il 19 febbraio scorso avevamo denunciato che in Commissione la legge sul commercio era stata pericolosamente taroccata a favore dei centri commerciali. Grazie al nostro allarme si sono resi impossibili sveltine e inciuci sottobanco e le organizzazioni di categoria e i sindacati hanno potuto far sentire la loro protesta”.
Commentano così il passaggio in Aula della Legge sul Commercio, i consiglieri regionali Maurizio Acerbo (PRC) e Antonio Saia (PdCI).
”Presentando un migliaio di emendamenti ostruzionistici” hanno detto “abbiamo impedito una rapida approvazione della legge e imposto a maggioranza e opposizione di confrontarsi sui contenuti della legge. Abbiamo ottenuto sostanziali modifiche che sono andate ben oltre il contenuto dell’accordo sottoscritto nel luglio 2009”.
Acerbo e Saia, in conclusione, hanno ribadito che la tenace battaglia ha permesso ”di bloccare per due anni l’apertura di nuovi centri commerciali, di cancellare la norma che consentiva di trasformare in commerciali le aree artigianali e industriali, di tutelare il diritto al riposo dei lavoratori dei centri commerciali (nessun lavoratore potrà essere costretto a lavorare per più del 50% delle aperture domenicali e la grande distribuzione dovrà sopperire con nuove assunzioni), di stabilire la diminuzione complessiva delle giornate di apertura dei centri commerciali e di introdurre l’obbligo di concertazione con le organizzazioni sindacali e le organizzazioni di categoria”.