Abruzzo. Il taglio di 23 prefetture è contenuto in uno schema di decreto che riorganizza il ministero dell’Interno e che è stato inviato ai sindacati. Le prefetture diventeranno così – è previsto nel provvedimento – 80, rispetto alle attuali 103. La soppressione dovrà essere realizzata entro il 31 dicembre 2016.
Questo l’elenco delle prefetture da sopprimere. Teramo (accorpata a L’Aquila), Vibo Valentia (accorpata a Catanzaro), Benevento (Avellino), Piacenza (Parma), Pordenone (Udine), Rieti (Viterbo), Savona (Imperia), Sondrio (Bergamo), Lecco (Como), Cremona (Mantova), Lodi (Pavia), Fermo (Ascoli Piceno), Isernia (Campobasso), Asti (Alessandria), Verbano-Cusio-Ossola (Novara), Biella (Vercelli), Oristano (Nuoro), Enna (Caltanissetta), Massa-Carrara (Lucca), Prato (Pistoia), Rovigo (Padova), Belluno (Treviso).
Il commento di Fabrizio Di Stefano. “Ancora una volta il Governo prende misure contro la Provincia di Chieti e la nostra rappresentanza politica di maggioranza è assolutamente nulla”. E’ il commento dell’On.le Fabrizio Di Stefano, che spiega: “Il Viminale ha predisposto uno schema di Decreto riorganizzando il Ministero, che taglia così 23 Prefetture. Tra queste Chieti accorpata a Pescara e Teramo accorpata a L’Aquila.
L’Abruzzo è in assoluto la Regione più penalizzata d’Italia – prosegue l’Onorevole – al pari del piccolo Molise. Dove sono le nostre rappresentanze parlamentari di maggioranza? Con che criterio si taglia la Prefettura della Provincia più grande d’Abruzzo? Anche il NCD, a questo punto, deve sciogliere il nodo, se in forza di Governo o di opposizione. Perchè sappiamo tutti chi c’è a guidare il Ministero degli Interni.
Non si tratta di fare una campagna di campanile tra Chieti e Pescara o tra L’Aquila e Teramo, anche se, come diceva Andreotti, “a pensar male si fa peccato, ma qualche volta ci si indovina”, allora forse qualche Parlamentare di Pescara potrebbe aver spinto in tal senso, visto anche che il Ministero degli Interni è retto dal Segretario Nazionale del NCD. Si tratta di spiegare il perché, su 23 ipotetici accorpamenti, il 10% viene fatto in Abruzzo. E perché l’Abruzzo è l’unica Regione che prevede un taglio del 50%. A fronte poi di risibili risparmi economici. Mentre si annunciano nuovi arrivi di extracomunitari in Abruzzo e quindi la necessità, di far sentire maggiormente la forza ed il controllo dello Stato presente sul territorio, dall’altra parte, in maniera assolutamente fuori senso, si decide di chiudere due Prefetture, presidio di legalità sul territorio.
E’ chiaro che su questo faremo battaglia – conclude Di Stefano -, ma è altrettanto chiaro che stavolta chi è in forza di Governo e siede nei banchi di maggioranza, si deve assumere le responsabilità che gli competono”.