Sanità Abruzzo: D’Alessandro (Pd) replica al Ministro Fazio sulla riduzione degli ospedali

camillo_d_alessandroCamillo D’Alessandro replica al Ministro Ferruccio Fazio. Il capogruppo del Pd annuncia, a breve, una adunanza generale del mondo della sanità in un convegno-verità promosso dal gruppo regionale del Pd e dal partito. Il ministro ieri in un messaggio in videoconferenza, durante un convegno a Pescara, aveva annunciato la riduzione dei nosocomi in Abruzzo da 22 a 9.
“Il problema non sono il numero degli ospedali, sulla base di che si danno questi numeri? – ha spiegato D’Alessandro – La verità è che ci troviamo di fronte al fallimento totale della classe dirigente di centro-destra abruzzese. Siamo commissariati e per di più  Roma impone il numero degli ospedali, ma Venturoni cosa ci sta a fare? non sarebbe più dignitoso che si dimettesse? Ciò che deve e può interessare a Roma è solo il piano di rientro, poi l’organizzazione della sanità sul territorio lo decide l’Abruzzo. Immaginatevi nelle Regioni guidate dalla Lega se il Governo, con un suo Ministro, possa decidere al Veneto o al Piemonte quanti sono gli ospedali che devono essere aperti o chiusi. Questo è il peggiore arrogante centralismo statale, altro che federalismo”. Secondo D’Alessandro il problema in Abruzzo non è la riduzione degli ospedali ma la qualità dell’offerta sanitaria, che si garantisce mettendo a disposizione servizi migliori sul territorio.
“Come si fa a chiudere un ospedale senza mettere prima mano ad una rete di emergenza ed assistenza che intanto ti consente di salvarti la vita, in caso di urgenza. Molti non sanno che in Abruzzo il servizio di soccorso degli elicotteri non è previsto nelle ore notturne, quindi uno un incidente grave oppure un infarto, o qualsiasi altra emergenza di notte, rischia di trasformarsi ogni volta in dramma. Ciò vale anche per la medicina sul territorio. Un cittadino intasa il pronto soccorso non certo perché ha voglia di andare in Ospedale, ma semplicemente perché non ha alternativa. Se ci fossero i servizi sul territorio, veri non sulla carta, almeno 12 ore al giorno, questa situazione non si verificherebbe e per di più si ridurrebbero le liste di attesa. Anche in questo caso ha concluso il capogruppo del Pd – prima ci si organizza e poi si taglia, il contrario sarebbe lasciare drammaticamente soli gli abruzzesi”.

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