“Abbiamo chiarito”, spiega il capogruppo Camillo D’Alessandro, “che la proroga non deve tradursi nei prossimi mesi ad un assalto alla diligenza introducendo nuove norme non concordate. Avevamo assunto un impegno con la maggioranza, cioè che nessuna modifica si porti in aula senza una condivisione ampia, ciò ha garantito Chiodi e ciò ci aspettiamo. Sulle possibili modifiche” aggiunge D’Alessandro, “ogni proposta non può prescindere da una condizione di fondo, senza la quale sarà battaglia. Tutte le ipotesi edificatorie, sia per nuove costruzioni sia per gli ampliamenti devono essere sottoposte all’assenso del Comune, non si possono prevedere deroghe al potere decisionale degli Enti locali che vedrebbero, in caso contrario, vanificati i loro strumenti di programmazione a partire dai Piani Regolatori”. “Abbiamo pronte”, conclude D’Alessandro, “puntuali proposte per aprire ad un nuovo modo di pensare l’edilizia, puntando sull’edilizia sociale: chi ha premi di cubature deve destinare parte del nuovo costruito ad edilizia convenzionata e residenziale pubblica; bisogna destinare spazi per l’uso comune (ad esempio per ludoteche e asili nido). Per fare ciò è necessario riprendere l’iter delle leggi ferme in Commissione”.