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L’IdV chiede a Gianni Chiodi di rompere il silenzio

L’Aquila. “Se il nostro governatore crede di essere il ‘secondo unto del Signore’ si sbaglia
di grosso”. Sono le dure parole di Cesare D’Alessandro, vice capogruppo IdV alla Regione Abruzzo, in merito alla richiesta di una copia dei provvedimenti assunti da Gianni Chiodi come commissario della Protezione Civile e della Sanità in Abruzzo.
Alla lettera di richiesta, redatta da Gino Milano, presidente della Commissione di Vigilanza della Regione, il governatore, infatti, non avrebbe mai risposto. “L’Italia dei Valori”, spiega D’Alessandro, “vuole esercitare il suo ruolo di controllo democratico e lo eserciterà, perché Chiodi deve rispettare le leggi della Repubblica”.
L’opposizione vuole, infatti, sapere come stia impiegando le risorse finanziarie che gli sono state affidate per onorare gli impegni. Fra queste risorse, ricorda l’IdV, ci sarebbero 140 milioni di euro che i cittadini abruzzesi pagano con tasse aggiuntive a causa del dissesto finanziario della sanità. “In secondo luogo” continua poi D’Alessandro, “ma non di minore importanza, c’è il ruolo che Chiodi ricopre come commissario alla ricostruzione. Evita di mandare i documenti alla Commissione di Vigilanza, negando il principio della massima trasparenza che è un diritto di tutti i cittadini. Probabilmente il governatore confonde la trasparenza con gli annunci sulla stampa di quello che ha in animo di fare, dei bandi che produrrà nei prossimi mesi, mentre gli ricordiamo che la trasparenza vuol dire mettere a disposizione dei consiglieri regionali  ogni suo singolo atto, relativo alla emergenza e alla ricostruzione per cui agisce come commissario plenipotenziario. E, per evitare fraintendimenti, lo stesso discorso vale anche per il vice commissario, nonché sindaco de L’Aquila, Massimo Cialente”.
L’IdV lamenta l’impossibilità di effettuare un reale controllo democratico che, se non verrà consentito, significherà l’attivazione, nei prossimi giorni, delle procedure previste dalle vigenti disposizioni per garantire il controllo e la libera informazione al popolo abruzzese. “Di fronte a tanta arroganza nella gestione del potere che non può mai sottrarsi alle leggi, non possiamo esimerci da un giudizio politico” aggiunge D’Alessandro. “Caro Chiodi, il tuo comportamento antidemocratico acuisce il solco tra i cittadini e le istituzioni e, qualora tu dovessi proseguire su questa strada, il solco diventerà voragine e, dopo un governatore eletto da una consistente minoranza, arriveremo ad avere il prossimo presidente eletto da una minoranza residuale. La democrazia si difende nelle urne, ma viaggia di pari passo con la partecipazione ed il controllo su chi governa da parte dei cittadini. E noi, come opposizione, vogliamo fare la nostra parte”.

L’Aquila. “Se il nostro governatore crede di essere il ‘secondo unto del Signore’ si sbagliadi grosso”. Sono le dure parole di Cesare D’Alessandro, vice capogruppo IdV alla Regione Abruzzo, in merito alla richiesta di una copia dei provvedimenti assunti da Gianni Chiodi come commissario della Protezione Civile e della Sanità in Abruzzo

Alla lettera di richiesta, redatta da Gino Milano, presidente della Commissione di Vigilanza della Regione, il governatore, infatti, non avrebbe mai risposto. “L’Italia dei Valori”, spiega D’Alessandro, “vuole esercitare il suo ruolo di controllo democratico e lo eserciterà, perché Chiodi deve rispettare le leggi della Repubblica”.

L’opposizione vuole, infatti, sapere come stia impiegando le risorse finanziarie che gli sono state affidate per onorare gli impegni. Fra queste risorse, ricorda l’IdV, ci sarebbero 140 milioni di euro che i cittadini abruzzesi pagano con tasse aggiuntive a causa del dissesto finanziario della sanità. “In secondo luogo” continua poi D’Alessandro, “ma non di minore importanza, c’è il ruolo che Chiodi ricopre come commissario alla ricostruzione. Evita di mandare i documenti alla Commissione di Vigilanza, negando il principio della massima trasparenza che è un diritto di tutti i cittadini. Probabilmente il governatore confonde la trasparenza con gli annunci sulla stampa di quello che ha in animo di fare, dei bandi che produrrà nei prossimi mesi, mentre gli ricordiamo che la trasparenza vuol dire mettere a disposizione dei consiglieri regionali  ogni suo singolo atto, relativo alla emergenza e alla ricostruzione per cui agisce come commissario plenipotenziario. E, per evitare fraintendimenti, lo stesso discorso vale anche per il vice commissario, nonché sindaco de L’Aquila, Massimo Cialente”.

L’IdV lamenta l’impossibilità di effettuare un reale controllo democratico che, se non verrà consentito, significherà l’attivazione, nei prossimi giorni, delle procedure previste dalle vigenti disposizioni per garantire il controllo e la libera informazione al popolo abruzzese.

“Di fronte a tanta arroganza nella gestione del potere che non può mai sottrarsi alle leggi, non possiamo esimerci da un giudizio politico” aggiunge D’Alessandro. “Caro Chiodi, il tuo comportamento antidemocratico acuisce il solco tra i cittadini e le istituzioni e, qualora tu dovessi proseguire su questa strada, il solco diventerà voragine e, dopo un governatore eletto da una consistente minoranza, arriveremo ad avere il prossimo presidente eletto da una minoranza residuale. La democrazia si difende nelle urne, ma viaggia di pari passo con la partecipazione ed il controllo su chi governa da parte dei cittadini. E noi, come opposizione, vogliamo fare la nostra parte”.