Arrivano 54 milioni per i lavori di riduzione del rischio idraulico del Fiume Pescara VIDEO

Pescara. E’ pari a 54 milioni di euro il finanziamento dell’intervento di riduzione del rischio idraulico del fiume Pescara. Si tratta di fondi che Palazzo Chigi ha assegnato alla Regione Abruzzo per la messa in sicurezza dell’infrastruttura idraulico-fluviale Aterno-Pescara affinchè vengano realizzate tre casse di espansione composte, a loro volta, da cinque bacini di laminazione.

Lo ha reso noto, questa mattina, a Pescara, in Regione, il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso anche il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, Camillo D’Alessandro, ed il Capo Dipartimento Opere pubbliche, Emidio Primavera.

Quattro i Comuni interessati dall’intervento: Cepagatti, Chieti, Rosciano e Manoppello.

“Con questo stanziamento, – ha ricordato il capo dell’Esecutivo regionale – dallo Sblocca Italia l’Abruzzo ha avuto ben 200 milioni di euro se si considerano anche i 120 milioni per il completamento della Fondovalle Sangro e 71 milioni per gli schemi idrici relativo alle attività alberghiere ed alla abitazioni private.

Mai prima d’ora – ha rimarcato D’Alfonso – si era raggiunto un livello così importante di copertura finanziaria che, per la maggior parte, è frutto del lavoro intenso di tredici mesi del Dipartimento Opere pubbliche”.

Le casse di espansione sono opere idrauliche che consentono di ridurre la portata durante le piene del fiume tramite lo stoccaggio temporaneo (invaso temporaneo) delle acque di piena in aree adiacenti, separate dal fiume stesso. La regolazione dei volumi di acqua e la loro successiva restituzione al fiume sarà garantita da appositi manufatti di “regolazione idraulica”.

“Il fiume Pescara, – ha spiegato D’Alfonso – in alcuni tratti presenta indici di oggettiva pericolosità riferita soprattutto alle inondazioni che, nel corso di circa venti anni, hanno danneggiato seriamente il sistema idrogeologico del territorio che da Scafa arriva fino a Pescara. Ecco perchè – ha aggiunto – abbiamo predisposto un rigoroso piano di assetto idrogeologico con l’obiettivo di inibire qualsiasi attività edificatoria. Insomma, ci siamo mossi per tempo e senza attendere i disastri che il maltemo può provocare ad ogni perturbazione meteorologica”.

Una grande novità è rappresentata dal fatto di non fare ricorso agli espropri nel caso occorra realizzare un invaso temporaneo delle acque di piena, se non limitatamente alle aree occupate da manufatti a carattere permanente (rilevati arginali), bensì il ricorso all’istituto dell’asservimento con possibilità di coltivazione da parte dei soggetti privati che conservano la titolarità del proprio fondo (servitù di allagamento).

“Una scelta non da poco – ha sottolineato D’Alfonso – visto che fino a ieri si procedeva all’esproprio dei terreni ed alla loro relativa acquisizione con un esborso notevole e spropositato di risorse pubbliche che oggi invece saranno tutte destinate ala realizzazione delle opere”. Sono previste, infine, opere di compensazione ambientale che hanno il compito di compensare l’impatto ambientale dovuto all’esecuzione del progetto.

Gli interventi riguarderanno la ricostruzione dello strato superficiale del suolo, la ricostruzione di fasce boscate e la realizzazione di un percprso ciclabile che consenta l’attraversamento dell’intero tratto fluviale. La tempistica, già comunicata al Minstero dell’Ambiente, prevede che entro sei mesi ci sarà l’approvazione del progetto esecutivo ed entro i successivi sei mesi l’aggiudicazione dei lavori.

“In ogni caso, entro ventiquattro mesi – ha concluso il Presidente – vedremo sporcarsi di fango le tute degli operai e questo significherà entrare nella carne viva delle problematiche”. All’odierna conferenza stampa avrebbe dovuto patrtecipare anche l’assessore alla Protezione civile, Mario Mazzocca, impegnato, invece, all’Expò di Milano, a Casa Abruzzo, per un confronto sul ruolo del concorso Energiochi nell’ambito dello sviluppo sostenibile.

Gli assessori pescaresi Del Vecchio e Di Pietro: “Interventi attesi e indispensabili per la sicurezza e la fruibilità dell’intero bacino fluviale e portuale”

Cinquantaquattro milioni di euro per l’intervento di riduzione del rischio idraulico del fiume Pescara. Fondi che il Governo ha assegnato alla Regione Abruzzo per la messa in sicurezza dell’infrastruttura idraulico-fluviale Aterno-Pescara, affinché vengano realizzate tre casse di espansione composte, a loro volta, da cinque bacini di laminazione e che riguardano quattro Comuni interessati dall’intervento quali Cepagatti, Rosciano, Manoppello e Chieti, oltre a tutto l’asse di scorrimento del fiume.

“E’ una notizia importante per la nostra città, per una città che ancora ricorda gli ingenti danni causati dagli allagamenti a seguito dello straripamento del fiume lo scorso febbraio, che mise letteralmente in ginocchio Pescara – così il neo assessore Laura Di Pietro con delega al risanamento del fiume Pescara e Parco fluviale-recupero degli spazi golenali – 54milioni di euro, per un imponente intervento di riduzione del rischio idraulico del fiume Pescara, sono un grande punto di partenza per mettere in sicurezza il nostro fiume e, di conseguenza, il nostro porto e le aree vicine. Apprezziamo l’impegno della Giunta regionale e del presidente D’Alfonso, che dimostra di dare seguito ad un lavoro che lui stesso iniziò nel 2008 da Sindaco e, soprattutto, dimostra di volgere lo sguardo nella giusta direzione. Ciò che è fondamentale, infatti, per risolvere i problemi è partire dalla radice, in questo caso dalle sorgenti del Pescara. Tra un anno vedremo partire i lavori, che richiederanno fino a 4 anni di tempo per la definitiva realizzazione. È un risultato, che farà fare un sospiro di sollievo agli armatori che hanno subito molti danni alle loro imbarcazioni, ma anche ai proprietari delle case che sorgono a ridosso del fiume, specie nella zona di Via del Circuito e Villa Raspa che vivono con preoccupazione la vicinanza alle sue sponde”.

“In aggiunta a questi benefici – aggiunge l’assessore ai Lavori Pubblici Enzo Del Vecchio – legati all’asta fluviale, non va sottovalutato l’ulteriore riflesso che quest’opera avrà nella riduzione del rischio esondazione nella parte terminale del fiume Pescara e, di conseguenza, i benefici effetti per la realizzazione del Piano regolatore portuale. Non solo, allo contempo, ci saranno benefici anche per il minor grado di interramento delle strutture portuali, che tante risorse economiche hanno richiesto in questi ultimi anni al fine di essere praticabili e senza garantire una completa funzionalità ed efficienza, come, invece, è auspicabile perché questa infrastruttura torni ad essere utilizzabile a pieno regime”.

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