Nonostante gli accreditamenti alla clinica Villa Pini siano ancora sospesi, Mauro Febbo, assessore regionale, ha annunciato un netto colpo di scena. Febbo ha garantito che nel giro di pochi giorni, o forse persino di poche ore il futuro della clinica più discussa d’Abruzzo potrebbe magicamente risollevarsi.
La giunta regionale starebbe lavorando da tempo sul riaccreditamento, in silenzio, senza abbandonarsi a proclami e propaganda.
La medesima rassicurazione è arrivata anche dal Presidente della Regione Chiodi: “: “Ho già detto che siamo favorevoli a revocare la sospensione dell’accreditamento in considerazione del fatto che, con la dichiarazione di fallimento e la nomina del curatore, si è ripristinata la fiducia oggettiva che deve intercorrere tra la Pubblica Amministrazione e i suoi concessionari, nonché l’affidabilità dei servizi per l’utenza”.
Seppur, nelle parole del commissario ad Acta, si legga chiaramente ancora un minimo di titubanza, legata di certo alle strutture psico-riabilitative, pecora nera della situazione, poiché prive totalmente dei requisiti necessari all’esercizio.
Ma le promesse non tardano ad arrivare: la Regione, per la clinica, è pronta a fissare i tetti di spesa relativi all’anno 2010, la svolta sembra essere dietro l’angolo, nonostante i molteplici rallentamenti finora subiti, a detta dell’amministrazione regionale.
I 2800 lavoratori però, non aspettano altro che, chi di dovere, decida di assumersi le proprie responsabilità, pensando in primis a quella critica situazione che da più di 8 mesi attanaglia tante famiglie. La giunta Chiodi è chiamata dai cittadini a governare una situazione che sembra essere ormai ingovernabile.
La risposta di Costantini
Il capogruppo dell’Italia dei Valori, Carlo Costantini, non resta in silenzio davanti a delle dichiarazioni come quelle rilasciate dall’assessore regionale Febbo. “A 48 ore dal voto a Chieti, mentre si celebra il funerale della Clinica Villa Pini, Febbo è uscito dal letargo degli ultimi mesi”, dice Costantini. “Per la giunta regionale ridurre alla fame e lasciare per 13 mesi senza stipendio i lavoratori che erogano un servizio per la comunità vuol dire aver lavorato bene; i lavoratori stiano, quindi, attenti, perchè per lavorare meglio, la prossima volta la Regione potrebbe lasciarli 26 mesi senza stipendio”, ha concluso l’onorevole.
Per Costantini, l’uscita dell’assessore Febbo, è solo un falso abbaglio per accaparrarsi la popolazione in vista delle elezioni.
Monica Coletti