Milano. L’arrivo, a sorpresa, di Jarno Trulli, con tanto di motore elettrico portato dentro un trolley nei vicoli vietati al passaggio delle auto a Brera, nel cuore di Milano, ha dato ulteriore vivacità all’evento promosso ieri pomeriggio dal Polo Innovazione Automotive d’Abruzzo, ospitato nell’ambito delle iniziative di Expo 2015 Abruzzo, dal titolo “Sviluppare ricerca, saperi e iniziative industriali in Abruzzo”. Un evento che ha visto la partecipazione di alcune delle più prestigiose aziende del settore Automotive, da Fca al Centro Ricerche Fiat, con numerose presenze dal Politecnico di Milano, dall’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Automobilistica) e da aziende come Ve&D, Tecnomatic, e altre.
Focus dell’incontro la ‘eccellenza industriale’ della Regione Abruzzo e le opportunità per le aziende – anche extra-regionali – che vogliono investire in quella che è diventata a pieno titolo la “Automotive&Mechatronic Valley”.
Il tasso di industrializzazione dell’Abruzzo è al di sopra della media nazionale. Il fatturato del settore Automotive in Abruzzo è di 7 miliardi di euro, pari al 20% del manifatturiero, e incide per il 50% sull’export regionale. In Abruzzo il settore meccatronica/automotive rappresenta circa il 15% del Pil industria e occupa almeno 30.000 addetti, di cui 25.000 in provincia di Chieti.
All’incontro hanno preso parte Giuseppe Ranalli, presidente di Tecnomatic e del Polo, Giovanni Lolli, vicepresidente e assessore regionale alle Attività produttive, ed Enrico Pisino, Head of Vehicle Research&Innovation di FCA Group. Sono intervenuti anche Giampiero Mastinu, Cluster Mobilità Lombardo, Elisa Boscherini, Anfia/Dattilo – Campania, Gilberto Candeloro, consigliere Polo Innovazione Automotive.
“Il mio impegno é iniziato un anno fa, quando nessuno sapeva di cosa si trattasse – ha raccontato ai presenti Trulli, pescarese, ex pilota di Formula 1, che attualmente compete con un suo team nella Formula E – Inizialmente sono stato scettico, ma poi mi sono sorpreso. Non volevo tornare a fare gare, ma intravedevo l’opportunità di scrivere un nuovo capitolo nello sport dei motori. La formula E rappresenta un’occasione incredibile per marchiare il mondo di sostenibilità, grazie all’utilizzo di macchine elettriche. E l’elettrico oggi é incalzante, una necessità per tutti. In un anno abbiamo fatto conoscere al mondo cosa se ne può fare, che può diventare bene comune ed è appannaggio di tutti: le auto elettriche sono facili da progettare, si possono cambiare velocemente le mappature (solo per fare un esempio), mentre i costi di produzione scendono rapidamente. Ben 6 case costruttrici – che fino a ieri non immaginavano di imbarcarsi – vogliono entrare in questa categoria. Oggi siamo come la F1 negli ultimi 50 anni: il banco di prova per le tecnologie che verranno riportate nelle auto comuni. Otto mesi fa, grazie alla collaborazione con Giuseppe Ranalli, ho capito che anche per questa avventura l’Abruzzo era il posto giusto. Se le auto elettriche possono ‘correre’, a maggior ragione possono ‘vivere'”.
La testimonianza di Trulli a Milano, ha confermato, secondo Lolli, che “l’Automotive d’Abruzzo si muove nella direzione giusta: ha costruito un modello per cui l’industria abruzzese non sopravvive offrendo prodotti a basso costo o realizzandoli per conto terzi, ma piuttosto concentra in Abruzzo il cervello, stabilisce nell’ideazione l’elemento centrale della propria strategia”. Le imprese che stanno investendo in Abruzzo sono aziende automotive, “proprio perché – ha aggiunto il vicepresidente – trovano nel Polo di Innovazione una sponda eccezionale in grado di rispondere alle esigenze più importanti e immediate”. I dati su occupazione e industria, del resto, sembrano confermare una vocazione “industriale” dell’Abruzzo, con percentuali che sfiorano il 5% sull’occupazione e il 16% sulla crescita dell’industria.
Anche una recente indagine, a cura di K Finance in collaborazione con Borsa Italiana sulla creazione di valore delle province italiane, consacra Chieti – provincia che ospita il Polo Automotive e molte delle aziende partner – campionessa tra le “’Next 10’, le dieci province promettenti, realtà emergenti da tenere d’occhio o territori in ascesa, proprio come i più famosi ‘Next 11’, i Paesi identificati da Goldman Sachs come astri nascenti dell’economia mondiale” (fonte: Il Sole 24 Ore).
“Dati positivi – ha commentato Lolli – ma evitiamo trionfalismi. Stiamo affrontando una stagione più evoluta in Regione, dal punto di vista della politica industriale: destineremo 20 milioni di euro nel nostro FSC (Fondo di Sviluppo e Coesione) per un contratto di ricerca e uno di sviluppo. Una parte della nuova programmazione FESR – piaciuta molto in UE – sarà dedicata ai Poli di innovazione”.
Il Polo si è raccontato per esperienze, dimostrando attraverso dati e case history di aver assunto il ruolo di ‘motore’ di sviluppo e di ricerca nell’economia regionale.
Pisino, di Fca Group, ha delineato le tendenze del mercato del veicolo commerciale leggero, evidenziando i cambiamenti attesi nei prossimi anni sulla base dell’analisi complessiva del settore automotive. Ha, in particolare, identificato le linee guida per gestire i processi di innovazione nel campo della mobilità, al fine di preparare la filiera a rispondere all’evoluzione della normativa (in particolare in ambito sicurezza ed emissioni) e ad anticipare i bisogni dei clienti.
La collaborazione tra industria, università, centri di ricerca pubblici e privati e istituzioni deve abilitare e promuovere la condivisione delle eccellenze riconosciute del nostro territorio per poter cogliere le opportunità delle nuove tecnologie e consentire lo sviluppo di sistemi e componenti ad alto valore aggiunto con un rapporto costi-benefici ottimale. Questa collaborazione a “tre eliche” è il fattore principale, forse l’unico, in grado di garantire al sistema Paese un ruolo da protagonista nel settore globalizzato della mobilità e della produzione dei sistemi di trasporto.
Infine, il presidente del Polo, Ranalli, ha posto l’accento sulla mission del consorzio abruzzese: “Un’economia non può parlare di crescita senza guardare a quello che distrugge intorno a sé. Ci siamo detti di dover fare cose belle, intelligenti, che facessero profitto, ma lavorando in modo diverso. Questa è la nostra sfida culturale: aprirsi, incontrare la diversità e lasciarsi cambiare da quello che accade. Questo motore elettrico ha tutte le derivazioni possibili e immaginabili e si può applicare al trasporto commerciale, all’ibrido e al total eletric. Abbiamo già lanciato la nostra sfida abruzzese in tutto il mondo”.