Pescara. “Il Consiglio regionale ha finalmente proceduto all’Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’elezione del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale ai sensi dell’art. 6 della L.R. 28.08.2011 n. 35. Il bando è stato pubblicato oggi sul BURA”.
La notizia è dell’ex consigliere regionale del Prc, Maurizio Acerbo.
“In qualità di proponente della legge – dice in una nota – ringrazio il presidente Di Pangrazio per aver mantenuto l’impegno assunto nelle scorse settimane durante la conferenza stampa con Marco Pannella a Teramo.
Nei mesi scorsi come Rifondazione Comunista, insieme ai Radicali e all’Associazione Amnistia Libertà Giustizia, abbiamo più volte sollecitato la Regione a dare attuazione alla legge e segnalato il ritardo ingiustificabile visto che bisognava procedere entro 90 giorni dall’insediamento del Consiglio.
Ora si auspica che nello spirito della legge tutte le forze presenti in Consiglio regionale, esaminati i curricula che perverranno, convergano nell’individuazione di persona competente e appassionata. Nonostante l’ufficio del Garante dei detenuti sia attivo da tempo in tante regioni (Piemonte, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle D’Aosta, Veneto) ci son voluti anni di battaglie in Abruzzo.
Ricordo – prosegue Acerbo – che dovetti fare un lungo ostruzionismo per ottenere l’approvazione il 2 luglio 2011. L’attivazione della figura del Garante rappresenta un contributo concreto da parte della Regione all’attuazione del dettato della Costituzione: ‘Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanita’ e devono tendere alla rieducazione del condannato'”.
“La legge fa sapere l’esponente di Rifondazione – assegna all’Ufficio del Garante le seguenti funzioni: assume ogni iniziativa volta ad assicurare che alle persone siano erogate le prestazioni inerenti al diritto alla salute, al miglioramento della qualita’ della vita, all’istruzione e alla formazione professionale e ogni altra prestazione finalizzata al recupero, alla reintegrazione sociale e all’inserimento nel mondo del lavoro;
segnala agli organi regionali eventuali fattori di rischio o di danno per le persone, dei quali venga a conoscenza in qualsiasi forma, su indicazione sia dei soggetti interessati sia di associazioni o organizzazioni non governative che svolgono un’attività inerente a quanto segnalato;
si attiva nei confronti dell’amministrazione interessata, affinchè questa assuma le necessarie iniziative volte ad assicurare le prestazioni di cui alla lettera a); interviene nei confronti delle strutture e degli enti regionali in caso di accertate omissioni o inosservanze rispetto a proprie competenze, che compromettano l’erogazione delle prestazioni di cui alla lettera a) e, qualora dette omissioni o inosservanze perdurino, propone agli organi regionali titolari della vigilanza su tali strutture ed enti le opportune iniziative, ivi compresi i poteri sostitutivi; propone agli organi regionali gli interventi amministrativi e legislativi da intraprendere per contribuire ad assicurare il pieno rispetto dei diritti delle persone e, su richiesta degli stessi organi, esprime pareri su atti amministrativi e legislativi che possono riguardare anche dette persone;
propone agli organi regionali gli interventi amministrativi e legislativi da intraprendere per contribuire ad assicurare il pieno rispetto dei diritti delle persone e, su richiesta degli stessi organi, esprime pareri su atti amministrativi e legislativi che possono riguardare anche dette persone; propone all’assessorato regionale competente iniziative concrete di informazione e promozione culturale sui temi dei diritti e delle garanzie delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale.
Tra i compiti del Garante – conclude Maurizio Acerbo – c’e’ anche quello di vigilare sul mondo della psichiatria in quanto tra le persone sottoposte a limitazioni della libertà personale vi sono anche ‘le persone presenti nelle strutture sanitarie in quanto sottoposte a trattamento sanitario obbligatorio'”.