Lunedì 8 marzo si celebra in Italia la Giornata Internazionale delle Donne. Un giorno simbolico, che rappresenta il riscatto, le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, ancora oggi oggetto di discriminazioni e violenze in molte parti del mondo.
Per l’occasione la Fondazione Pangea lancia la nuova fase di PangeaProgettoItalia che punta al reinserimento sociale di tutte quelle donne che hanno subito violenza, attraverso la formazione, la riqualificazione professionale ed il microcredito.
Il superamento della violenza, infatti, è solo il primo passo verso la “rinascita” e Pangea vuole assicurare un aiuto concreto che si traduca nella possibilità di trovare un lavoro, avviare un’attività in proprio, avere un reddito autonomo che consenta di ricominciare a vivere.
Con il sostegno di Fondazione Vodafone Italia e la collaborazione della Federazione SMI (Sistema Moda Italia), Pangea ha creato una rete di aziende, professionisti, consulenti ed esperti che accompagnerà le donne in un percorso di formazione o riqualificazione professionale verso l’occupazione e l’autoimpiego e le aiuterà nella delicata fase di un nuovo inizio, successivo appunto al superamento dei traumi dovuti alla violenza.
Per questo, saranno messe a disposizione le migliori professionalità disponibili e le donne che aderiranno al progetto saranno guidate nello sviluppo delle competenze individuali per trovare un lavoro o per presentare un progetto coerente e auto-sostenibile nel tempo.
Questo eviterà loro di accettare lavori precari, mal pagati e che non possono permettere un concreto recupero dell’equilibrio personale ed economico.
La rete si occuperà di seguire le beneficiarie nelle varie fasi di attuazione del progetto: dalla selezione alla valutazione e concessione del credito, dal tutoraggio alla formazione, fino al reinserimento lavorativo e sociale, offrendo consulenze mirate e concrete possibilità di impiego.
Un progetto individuale sostenuto dall’erogazione di un microcredito.
Con questa nuova fase di Pangeaprogettoitalia, si potrà offrire un sostegno concreto alla rinascita di chi, a causa della violenza, ha perso tutto, compresa la fiducia nel futuro.
In Italia, infatti, le donne sono considerate una categoria non solvibile, cioè non in grado di offrire le garanzie richieste dagli istituti di credito per la restituzione di un prestito.
Pangea ha dimostrato, con il successo dei suoi progetti di micro finanza all’estero, che le donne non solo rendono i microcrediti ricevuti con tassi di restituzione molto alti (pari spesso al 98%), ma sono più efficienti nella conduzione delle attività.
Garantendo l’accesso al credito alle donne si crea quindi un circolo virtuoso che genera fiducia nelle proprie capacità tra le donne che sono inserite nel progetto e che genera fiducia anche verso le donne da parte del sistema creditizio e della società.
Dal 2009, inoltre, Pangea si avvale anche della collaborazione, tra gli altri, del Centro antiviolenza de L’Aquila – Biblioteca delle Donne Melusine, che sostiene nel ripristino delle attività dopo il terremoto del 6 aprile scorso.
Marina Serra