“Era stato raggiunto un accordo positivo fra le parti sociali e la Regione”, ricorda il presidente di Confesercenti Abruzzo Beniamino Orfanelli, “ma questo accordo è stato modificato unilateralmente, a posteriori e senza alcuna comunicazione ai firmatari. Un grave tradimento della fiducia fra istituzioni e imprese che peserà nei rapporti futuri”. Le modifiche apportate alla legge in commissione riguardano alcuni aspetti centrali della vita delle imprese. Ai sindaci viene dato il potere di derogare alle chiusure domenicali, alla giunta regionale il potere di decidere caso per caso come by-passare la moratoria di 24 mesi per l´apertura di nuova grande distribuzione (Gdo) alimentare, insieme con l´apertura delle aree industriali agli insediamenti commerciali. “Si disegna un modello di sviluppo opposto a quello pensato con la firma del documento”, sottolinea Enzo Giammarino, direttore regionale di Confesercenti, “spostando l´attenzione dai centri urbani alle aree industriali, e introducendo normative in grado di colpire al cuore tutti i centri città d´Abruzzo. Si costringono i piccoli e medi imprenditori allo sfinimento pur di provare a reggere la concorrenza, dovendo restare aperti praticamente ogni giorno con la liberalizzazione degli orari. Una scelta che danneggia ulteriormente un settore sfibrato dalla presenza sregolata di grande distribuzione”. L´Abruzzo, la regione dei record quanto a presenza di centri commerciali e che ha già superato la Toscana nel numero effettivo di outlet, ha perso nel 2009 infatti qualcosa come 16 mila occupati nel commercio, e autorizzato oltre 4 milioni di ore di cassa integrazione. “Si disegna un modello di sviluppo opposto a quello pensato con la firma del documento”, sottolinea Enzo Giammarino, direttore regionale di Confesercenti, “spostando l´attenzione dai centri urbani alle aree industriali, e introducendo normative in grado di colpire al cuore tutti i centri città d´Abruzzo. Si costringono i piccoli e medi imprenditori allo sfinimento pur di provare a reggere la concorrenza, dovendo restare aperti praticamente ogni giorno con la liberalizzazione degli orari. Una scelta che danneggia ulteriormente un settore sfibrato dalla presenza sregolata di grande distribuzione”. L´Abruzzo, la regione dei record quanto a presenza di centri commerciali e che ha già superato la Toscana nel numero effettivo di outlet, ha perso nel 2009 infatti qualcosa come 16 mila occupati nel commercio, e autorizzato oltre 4 milioni di ore di cassa integrazione. “Ora”, aggiunge Giammarino “chiediamo che venga subito convocato un tavolo che verifichi complessivamente in quali termini sono stati stravolti gli accordi sottoscritti con la Regione: non rinunciamo alla possibilità di trovare un´intesa per lo sviluppo del commercio in Abruzzo”, dice il direttore di Confesercenti, “ma questa intesa va trovata seguendo il modello dei centri urbani, mantenendo lo stop alla Gdo alimentare e soprattutto ripristinando fiducia e lealtà istituzionale”.