L’Ente Parco difende i campi dai cinghiali

cinghialePrevenire è meglio curare. Sembra proprio questo il senso della nuova campagna di prevenzione portata avanti dal Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Il riferimento, in questo caso, è alla prevenzione, appunto, degli attacchi da parte dei cinghiali ai danni delle coltivazioni.

Proprio per questo motivo, l’Ente Parco aveva emanato un bando nel 2009 ed oggi ha reso noto l’elenco dei coltivatori e delle aziende agricole beneficiarie dei contributi per la realizzazione di recinzioni a difesa dei terreni coltivati.

Un’iniziativa che è molto piaciuta agli agricoltori, che vedono il cinghiale come un grande pericolo per le loro colture, con un conseguente danno economico.

Ed è un problema anche per le politiche dell’Ente Parco, dato che in termini di spesa il valore degli indennizzi si ripercuote pesantemente sul suo bilancio.

Nel progetto il Parco ha investito un budget di circa 180mila euro, diviso tra i coltivatori aggiudicatari e che consentirà di recintare circa 150 ettari di coltivazioni di pregio.

Le recinzioni sono sorrette da pali in legno di castagno, in modo da risultare bene integrate nel paesaggio, e sono realizzate in rete elettrosaldata, con dimensioni della griglia tali da risultare biopermeabili a quasi tutte le specie di fauna presenti nell’area protetta ad eccezione del cinghiale.

L’elenco delle recinzioni ammesse a finanziamento ed i relativi nominativi sono consultabili sul sito internet www.gransassolagapark.it

Marina Serra


 

 

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