Pescara. “La risoluzione presentata dal Movimento 5 stelle non ha trovato accoglimento nel corso della seduta di ieri del Consiglio regionale in quanto mancava il numero legale ma è bene sottolineare, come già fatto dal sottoscritto e dal Presidente emerito Gianni Chiodi, che siamo di fronte a una richiesta scorretta nella tempistica, inutile e illegittima riguardando un rapporto di lavoro regolato da un contratto e quindi da norme civiliste che nulla hanno a che vedere con la politica”.
E’ quanto dichiara il Presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo a proposito del documento presentato dai 5 stelle che chiedevano la risoluzione del contratto del direttore generale della Asl provinciale di Pescara, Claudio D’Amario.
Vicenda legata “all’affidamento dal 2002 a circa 30 infermieri di incarichi di ‘coordinamento facenti funzione’, nonostante le già previste figure di capo sala, con i predetti affidamenti che venivano disposti dai rispettivi primari e dirigenti con ordine di servizio senza alcuna procedura selettiva.
Per i grillini si sarebbe verificata una “illegittimità delle procedure e l’illegittimo mantenimento con conseguente danno erariale”.
“E’ una vicenda datata nel tempo su cui già si è intervenuti anche per questioni analoghe – evidenzia Febbo – e sono vari i motivi per i quali la risoluzione è da ritenersi infondata: in primis, fin dal proprio insediamento la Direzione generale in carica ha vietato l’attribuzione di incarichi di coordinamento senza idonee procedure selettive mentre la razionalizzazione di tutte le posizioni di coordinamento è stata subordinata alla ristrutturazione della rete ospedaliera ed alla riduzione delle strutture semplici e complesse.
A seguito dell’approvazione del nuovo atto aziendale inoltre, cosa che forse sfugge ai grillini e ai veri ispiratori della istanza (sic!!!), la Asl ha provveduto a deliberare la nuova articolazione delle posizioni di coordinamento all’interno delle strutture complesse, nel rispetto dei parametri stabiliti con decreto commissariale.
Per questo ha previsto il numero massimo di coordinamenti consentiti in relazione alle strutture complesse esistenti e al personale da coordinare; successivamente la Asl ha emanato un avviso, anche questo passaggio viene sottaciuto dai proponenti e dai loro suggeritori, finalizzato alla selezione dei coordinatori da assegnare alle sedi vacanti nel rispetto delle procedure normative: in tal modo ha inteso rimuovere tutte le situazioni di coordinamento di fatto assegnando la funzione con apposita procedura selettiva.
Credo che i lavori del Consiglio – conclude Febbo – debbano essere rivolti a trovare soluzioni, programmazioni, progettuali per le tante problematiche degli Abruzzesi e non prestarsi a rivendicazioni personali e sopratutto a ledere l’onorabilità di professionisti”.