L’Aquila. Il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, è molto favorevole all’idea di costituire un ministero per il Sud. Lo ha dichiarato questo pomeriggio all’Ansa Forum, dove sta partecipando ad un incontro i cui temi centrali sono: gli sviluppi della ricostruzione post sisma all’Aquila, la situazione della sanità con l’attesa fine del commissariamento, le emergenze ambientali, le infrastrutture, e la crisi economica che attanaglia il paese, ma anche le nuove prospettive di sviluppo legate alle risorse europee, alla macroregione adriatica, allo sviluppo dell’automotive della Valdisangro e le nuove prospettive del turismo.
“Un interlocutore unitario – sottolinea – che supporti il difficile lavoro delle Regioni sul fronte dell’utilizzo dei fondi comunitari è non solo opportuno, ma doveroso”. Il governatore ha aggiunto che ieri ha incontrato il sottosegretario Lotti che “mi ha parlato di una nuova stagione al ministero degli Affari Regionali e questo mi vede non solo d’accordo ma addirittura entusiasta”.
“Quando il da farsi è complesso – spiega il governatore – ridurre a unitarietà l’interlocuzione è senz’altro positivo. Finora troppe sono state le procedure e gli interlocutori. Va ricreata anche una classe dirigente centrale e locale che si occupi di coltivare idee, progetti, utilizzo di risorse, rendicontazione”.
Per quanto riguarda la questione della macroregione adriatica D’Alfonso è “armoniosamente motivato a sostenere il processo di aggregazione delle Regioni, anche perché ora il processo di riferimento è cresciuto, e tutti oggi vediamo nell’Europa un ambito territoriale ottimale di riferimento”. “Con le Marche e il Molise al momento l’intesa non è soltanto economica e geomorfologica – ha aggiunto il governatore – ma soprattutto non è vero che lo sviluppo delle infrastrutture è legato alla dimensione territoriale di una Regione. Tra l’altro – ha osservato – anche per la realtà dei porti serve un ragionamento d’insieme e un ingrandimento della progettualità. E anche ragionando in termini europei servono territori sempre più competitivi”.
Secondo il governatore D’Alfonso “la ricchezza in Abruzzo è frutto della manifattura industriale, delle attività riferite ai servizi e turismo e alla qualità della vita: 60 milioni di americani guardano con interesse l’Abruzzo per la qualità dei nostri prodotti, in particolare dei vini abruzzesi”. Il governatore della Puglia, Nichi Vendola, ragiona il presidente della Regione Abruzzo, “ha saputo collocare turisticamente la sua Regione; le Marche si sono caratterizzate per le politiche nei confronti delle piccole e medie imprese”.
“Siamo una delle poche regioni – dice D’Alfonso – che hanno montagna e mare: dobbiamo imparare a ‘cucire’ tutto questo, organizzando una narrazione di successo. Su questo ci facilita la sostenibilità dei costi, e il fatto che da noi si viva una esperienza di vita con caratteri di originalità. Serve una promozione più costante, continua, strutturata, meno fanciullesca e artigianale. Ce la possiamo fare. Si tratta di veicolare il territorio e raccontarlo”.
In merito alla recente elezione del Capo dello Stato il presidente D’Alfonso sostiene che ”l’Abruzzo ha bisogno e ha diritto a che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella venga a visitarlo”. ”Con il neo presidente ho un rapporto di lunga durata, l’ho sentito quando era nella rosa dei candidati forti per l’elezione – ha proseguito D’Alfonso – e già mi aveva detto che da giudice costituzionale avrebbe preso in esame la visita. Poi dopo la elezione, in considerazione anche che sono stato un suo Grande Elettore, ci siamo scambiati degli sms”.
Nel corso del forum all’ANSA il presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso ha poi voluto specificare che la regione si ”costituirà parte civile nel processo di Corte d’Assise d’Appello per la vicenda della megadiscarica di Bussi sul Tirino’‘. Lo scorso 19 dicembre la Corte d’Assise di Chieti ha infatti assolto 19 imputati dall’accusa di avvelenamento doloso delle acque e disastro doloso. ”L’Abruzzo farà tutti i passi ulteriori per accertare le responsabilità anche in sede civile – ha proseguito D’Alfonso – non è giusto che chi ha inquinato non abbia responsabilità”.
L’Abruzzo è ancora alle prese con la ricostruzione post sisma del 6 aprile 2009 dell’Aquila e il presidente della Regione Luciano D’Alfonso ha spiegato che ”ci sono a disposizione ancora 5,5 miliardi di euro, stanziati dal governo nei prossimi anni. Ma se mi chiedete a che punto sta la ricostruzione e che voto do a quanto si è fatto fino ad adesso, dico che il voto è 7. Non solo: il 99% di quanto ricostruito è di una bellezza straordinaria. Il problema è che la ricostruzione fuori dall’Abruzzo non è percepita e questo è un guaio. In ritardo è solo una parte della ricostruzione pubblica”.
Nel corso del forum dell’ANSA, D’Alfonso ha chiarito che ”la città è tutta un cantiere, ci sono all’opera oltre 90 gru, 960 cantieri, ed è uno dei cantieri più grandi d’Europa. Rispetto al passato tra Regione e Comune c’è una maggiore concordia grazie al fatto che ora c’è in Giunta Regionale come vicepresidente e plenipotenziario l’aquilano Giovanni Lolli”.
Per D’Alfonso, però, il lavoro per l’Aquila non finisce con la ‘semplice’ ricostruzione. ”All’Aquila bisogna riportare il lavoro, ma anche rimetterla al centro di una ricostruzione non vuota come è accaduta altrove: per esempio bisogna lavorare sulla viabilità, toglierla dal problema storico di una solitudine antica”.
”Certo – ha concluso D’Alfonso – se mi chiedete che ne penso delle New Town, dico che sono state un errore: bisognava fare subito un masterplan della città”.
”Mi fanno più paura le trivelle in mare che Bussi”. Così il presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso durante il forum all’Ansa, alla domanda sulle emergenze ambientali in regione e in riferimento alla sentenza dello scorso dicembre che ha assolto i 19 imputati del processo sulla megadiscarica dei veleni di Bussi sul Tirino (Pescara). Ma mentre per la bonifica di Bussi la battaglia non è persa, è sulle perforazioni in mare ”che siamo più affannati dal petrolio…”.
Il problema è che per le ricerche petrolifere ”ci si scontra con le competenze statali, ma noi abbiamo detto sempre, in modo univoco e coerente la nostra opposizione ai pozzi in Adriatico.
E difenderemo sempre la nostra biodiversità”, ha assicurato D’Alfonso.