Fondi ai disabili: tregua nella protesta. D’Alfonso consegna le chiavi della Regione VIDEO

Pescara. Stremati da 5 notti passate all’interno della sede pescarese della Regione Abruzzo, alcuni di loro hanno dovuto ricorrere perfino alle cure in pronto soccorso, i disabili gravi in protesta per l’ampliamento del fondo regionale dedicato alla Vita Indipendente hanno pattuito oggi pomeriggio una tregua, dopo che il governatore D’Alfonso ha consegnato loro le chiavi del palazzo di viale Bovio, unitamente ad alcune promesse.

Mercoledì la risoluzione approvata dal Consiglio regionale per lo stanziamento di 1 milione di euro entro marzo ma, davanti alla latitanza di Luciano D’Alfonso, Manolo Pelusi, Nicolino Di Domenica e Camillo Gelsumini hanno temuto il buco nell’acqua e hanno rilanciato le richieste: almeno 1,2 milioni stanziati nel bilancio 2015, graduatorie per accedere all’assistenza entro aprile e l’aumento annuo dei fondi del 20% fino a raggiungere quanto stanziato da altre regioni. Richieste che, finalmente, sono riusciti ad avanzare direttamente a D’Alfonso, arrivato da loro alle 13:30 del sesto giorno di occupazione.disabilidalfonso

Ancora una volta, il Presidente ha “garantito gli impegni presi dal Consiglio” e, per quanto riguarda le ulteriori richieste, ha lanciato una nuova promessa: “Il giorno dopo l’approvazione del bilancio, vi porterò qui i capigruppo per ragionare tutti insieme sull’apertura di un progetto strutturale per i disabili, e individuerò un funzionario competente per monitorare costantemente tutte le esigenze della vostra realtà”. Si vota martedì, dunque si parla di aggiornarsi alla Vigilia o, peggio, a Natale. Scontato il malcontento del Movimento Vita Indipendente, sciolto solo dalla consegna dalle mani di D’Alfonso a quelle di Gelsumini delle chiavi del palazzo regionale: “Dopo il voto, potete tornare quando volete”.

Accettata la tregua, i manifestanti hanno però rimarcato: “Andiamo via senza niente in mano, ma siamo pronti a tornare con sacchi a pelo e brandine e stare qui dentro anche a Natale, Capodanno e perfino Pasqua se non otterremo ciò che chiediamo”. A ulteriore garanzia, quindi, D’Alfonso ha spiegato che laddove i fondi regionali non saranno sufficienti, bisognerà reperire risorse tra quelli statali e comunitari. Aggiungendo un’ulteriore rassicurazione: “Sono troppo interessato a fare bella figura”.

Vita Indipendente: Disabili sospendono occupazione

Sospesa l’occupazione dei quattro disabili del Movimento Vita indipendente Abruzzo che da lunedì scorso stavano occupando la sede della Regione, a Pescara, per chiedere il finanziamento della legge regionale 57 sulla vita indipendente. “Un irrigidimento delle nostre posizioni sarebbe eccessivo – dicono – ma siamo pronti a riprendere”. “Il Governatore – spiegano – ha pubblicamente garantito di dare seguito a quanto contenuto nella risoluzione urgente approvata dal Consiglio Regionale del 16 dicembre scorso (impegno del Governo regionale ad incrementare lo stanziamento nel Bilancio di previsione 2015 da destinare alla copertura finanziaria della legge, a partire dal prossimo mese di marzo), nonché di impegnare la Conferenza dei capigruppo in un accordo con noi rappresentanti del Movimento Vita Indipendente Abruzzo nell’ambito di un incontro che si terrà il giorno successivo all’approvazione della legge di stabilità, sui dettagli e sulle procedure di stanziamento e di erogazione del fondo per la non autosufficienza”. “Pur consapevoli – proseguono i manifestanti – che al momento si tratta di sole rassicurazioni verbali e di facciata, ci presenteremo all’incontro con i capigruppo, che presumibilmente si dovrebbe tenere tra pochi giorni, pronti e attrezzati a riprendere l’occupazione se anche in quella sede non otterremo garanzie concrete sulle nostre richieste. Ci rendiamo conto – concludono – che al momento un irrigidimento delle nostre posizioni anche a seguito della preziosa intermediazione sindacale, sarebbe eccessivo”. La scorsa notte, uno dei quattro disabili aveva avuto un malore. L’uomo, trasportato in ospedale dai soccorritori volontari che assistono i manifestanti, dopo essersi ripreso era subito tornato a protestare.

 

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