Per le procedure in economia, ovvero affidamenti diretti al di sotto di 40.000 euro e/o cottimi fiduciari fino a 200.000 euro, l’ ex. Art. 125 d.lgs. 163/2006 (Codice dei contratti pubblici) prevede la creazione, da parte dell’ente, di un albo fornitori. Naturalmente l’Agenzia Regionale per l’Informatica e la Telematica si è dotata del proprio albo fornitori consultabile sul sito istituzionale e composto da circa cinquanta aziende.
Nell’ultimo periodo l’Arit ha effettuato una serie di procedure delle tipologie precedentemente citate sul Mepa (Mercato Elettronico Pubblica Amministrazione) eseguite sicuramente nel pieno rispetto delle normative vigenti, ma un dubbio sorge spontaneo. Da una breve analisi, che qualsiasi cittadino con un pò di pazienza può effettuare spulciando le delibere presenti sul sito dell’ARIT, si nota che tra le oltre cinquanta aziende presenti nell’albo fornitori dell’Arit, nell’ultimo anno la stragrande maggioranza delle gare sono state aggiudicate ad una società di informatica di Pescara ed una del Teramano, per di più con delle offerte economiche ribassate di percentuali irrisorie rispetto alla base d’asta e chiaramente al disotto della media nazionale.
Assolutamente non si vuole mettere in discussione la qualità dei servizi offerti e la professionalità delle due società imputate, che sicuramente saranno di alto livello, tantomeno le modalità di svolgimento delle procedure, ma rimane il dubbio martellante su quale risulta essere il dato di aggiudicazione di determinate società e la domanda che ci poniamo è questa: in Abruzzo è possibile che non ci siano altri competitor in grado di fornire hardware e servizi telematici simili o in certi casi migliori delle solite note? Ci chiediamo, altresì, se gli ultimi accadimenti potevano essere evitati se all’interno della struttura regionale si fosse creata una concorrenza competitiva che avesse in qualche modo potuto essere di preludio al raggiungimento di obiettivi più ambiziosi ed efficaci.
Tutto ciò semplicemente per cercare di fare chiarezza su un settore troppo spesso denigrato e sicuramente strategico per la nostra regione; spesso ci sentiamo dire che le risorse in essere sono carenti ed insufficienti, ma se addirittura vengono “sprecate” o gestite in maniera poco “ortodossa” non recupereremo mai il gap che da troppi anni ci contraddistingue.
Con il nuovo governo regionale, è auspicabile un incremento della reale trasparenza e dell’efficacia in questo settore che impedisca il verificarsi di “certe anomalie” che lasciano in bocca il sapore amaro di una modalità di gestione della cosa pubblica clientelare e partitocratica di cui i cittadini abruzzesi sono veramente stufi, in particolar modo in un settore che dovrebbe essere considerato il fiore all’occhiello di un territorio proiettato verso l’Europa e non verso un modus operandi provinciale e assolutamente inefficace.
Tuttavia restiamo fiduciosi che l’attuale maggioranza regionale guardi avanti, senza curarsi del richiamo di alcune sirene che ad oggi niente hanno portato al nostro territorio. (lettera aperta).