Questa è la statua di San Giustino in Piazza Vittorio Emanuele II come appariva questa mattina. Qualche burlone ha messo un pezzo di un indumento femminile di jeans sulla mano della statua del Santo intenta a benedire la folla.
Ma, quale folla? Piazza Vittorio Emanuele, detta comunemente anche Piazza “Grande” o Piazza “S.Giustino” perché qui c’è la Cattedrale, è ridotta ad essere un parcheggio con ben due cantieri a cielo aperto, quello del Tribunale che non si sa quando finirà e quello di Palazzo d’Achille, storica sede del Comune di Chieti che attualmente è in restauro dal terremoto del 2009 e ancora non riapre. Poi c’è la Cattedrale, e dall’altra parte Palazzo Mezzanotte che non è assolutamente valorizzato come tutta la Piazza e in più cade a pezzi. Di certo uno scenario tremendo che rappresenta lo stato in cui è ridotta la città con le grandi opere pubbliche incompiute o il cui restauro non è ancora finito o che ancora non riaprono i battenti, basti pensare, solo per citarne alcune: Palazzo d’Achille, Palazzo di Giustizia, il Comune a Chieti Scalo in Piazza Carafa , il Tunnel Ipogeo di Largo Barbella, la Chiesa di S. Francesco al Corso. I più maligni ritengono che gli stessi danni che sono stati fatti urbanisticamente a L’Aquila col terremoto, sono stati fatti dai tagli dei fondi pubblici alla città di Chieti che se non ultimerà le grandi opere pubbliche rischia di trasformarsi in una “ghost city”, diroccata dai cantieri.In questo quadro così grave, persino la statua di San Giustino, a cui irrispettosamente è stato attaccato quel brandello di indumento femminile, sembra l’immagine di una violenza simbolica compiuta contro Chieti che viene denudata di tutti i suoi servizi, funzioni e competenze.
Tratto da www.censorinoteatino.blogspot.it